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3 Febbraio 2017

Il ghiaccio abbassa la febbre

1)Il ghiaccio abbassa la febbre. Lo diceva sempre mia nonna. Questa mattina mi alzo più tardi del solito, la testa è pesante e le ossa rotte. Quel maledetto raffreddore che mi porto dietro da due giorni deve essere peggiorato. Misuro la febbre e il termometro conferma: 38,2. Cerco dei farmaci abbassa-febbre ma la confezione che emerge dalla borsa dei medicinali segna: “scadenza ottobre 2014”… Il “ghiaccio abbassa la febbre” ricordo, e allora apro lo scomparto del congelatore, desolatamente vuoto. Recuperare un po’ di neve dal giardino potrei ma ciò che resta dopo la calda giornata di ieri è poca cosa e piuttosto umidiccia. “Il ghiaccio abbassa la febbre” diceva mia nonna. Salgo nel vallone di Sea con il respiro un po’ affannoso. Questo maledetto raffreddore. La testa che pulsa mi ricorda che l’influenza mi ha dato il “buon giorno”. Batto la traccia su neve intonsa. Nessuno è salito quassù dopo la nevicata dell’altro ieri. Un camoscio mi attraversa velocemente la strada mentre risalgo l’insidiosa pietraia ricoperta di neve soffice e ghiaccio di fusione, mettendo alla prova la mia stabilità. Il camoscio, invece, saltella agile da un blocco all’altro. Alla base della goulotte mi coglie un brivido mentre la fronte suda. Mentre mi alzo dalla base e miei ramponi mordono il ghiaccio piuttosto morbido, la faccia diventa incandescente. Le piccozze battono ritmate e la salita va via veloce. Ancora una volta sono salito da solo. Quest’anno va così. La corda è un impiccio, i compagni un optional. Ancora una volta mi aspetta un’avventurosa e poco agevole discesa a piedi. Mi perdo tra cenge sospese e massi enormi. Alla fine sono di nuovo sul fondo della valle a ricalcare le mie tracce nella neve fresca. E’ la febbre? Quella è sparita. Il ghiaccio abbassa la febbre. Lo diceva sempre mia nonna.