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19 Gennaio 2024

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“Giardini Selvaggi”: cinema di montagna e altre meraviglie | Dal 23 gennaio al 19 marzo 2024

Viaggio ad alta quota in territori inesplorati e spesso impossibili da visitare

Prende il via tra pochi giorni la rassegna di cinema di montagna “Giardini selvaggi”, a cura delle sezioni di Firenze, Prato e Sesto Fiorentino del Club Alpino Italiano.

Due mesi di film documentari, dal 23 gennaio al 19 marzo, in programma al cinema Astra a Firenze, al cinema Terminale a Prato e al cinema Grotta a Sesto Fiorentino,  per parlare di ambiente, avventura, sogni, esplorazione.

Tutti i film sono stati selezionati e in molti casi premiati al Trento Film Festival.

9 i film in programma e un incontro a tema

Sono nove gli  appuntamenti che si alterneranno nelle tre città (uno ogni 3 settimane).  Si parte da Sesto Fiorentino il 23 gennaio e si conclude il 19 marzo a Firenze. Spettacoli serali alle 21.00, salvo l’Astra di Firenze che propone anche proiezoni alle 18.30.

Storie vere e suggestive, come quella di Jerzy Kukuczka nel documentario Jurek di Pawel Wysoczanski (film d’inaugurazione il 23 gennaio, cinema Grotta) uno dei più forti scalatori della storia dell’alpinismo, morto nella sua diciottesima spedizione. “Aveva bisogno della montagna come fosse il pane, le vette lo attraevano come una calamita, una passione senza fine” racconta di lui la moglie.

Al cinema Terminale di Prato il 1 febbraio apre la rassegna l‘incontro con Andrea Lanfri, il noto alpinista e atleta paraolimpico sarà presente in sala, e presenterà alcuni dei suoi spettacolari cortometraggi. La serata sarà a scopo benefico in favore della sua onlus Over All Limits APS.

Ambiente e sostenibilità saranno invece i temi di The North Drift di Steffen Krones (6 febbraio cinema Astra), storia di una bottiglia di birra tedesca arenata su una delle isole più remote della Norvegia, nell’arcipelago delle Lofoten, nell’Oceano Artico. Come ci è finita? Il viaggio  indaga sul meccanismo dei rifiuti per capire quanto siamo parte di un sistema in cui ognuno di noi ha il potere di modificare le cose.

Altissime torri specchiate su un mare di ghiaccio, sotto un cielo spesso sconvolto dalle tempeste, saranno teatro del film “Il Ragno della Patagonia” di Fulvio Mariani (13 febbraio, Cinema Grotta). Tra i pionieri dell’alpinismo patagonico spicca il nome del leggendario Casimiro Ferrari, che con i Ragni di Lecco incise la sua impronta sulla roccia e il ghiaccio della Patagonia. A molti anni di distanza, l’alpinista Matteo Della Bordella, con i suoi compagni, ripercorre le pareti di Casimiro, ripetendo o aprendo nuovi itinerari in stile pulito, leggero e futurista.

Nel documentario Pasang: all’ombra dell’Everest di Nancy Svendsen (22 febbraio Terminale cinema), la cronaca del tragico e appassionante percorso che portò Pasang Lhamu Sherpa a diventare la prima donna nepalese a scalare l’Everest, nel 1993.

E poi la storia di Phuntsho Tshering in Mountain Man  (27 febbraio cinema Astra), l’unico glaciologo del Bhutan, che ogni anno viaggia a piedi per giorni negli angoli più remoti dell’Himalaya bhutanese per misurare i ghiacciai che si sciolgono rapidamente a causa dei cambiamenti climatici. Sempre nel corso della stessa serata, proiezione del film Ephemeral di Alastair Lee. Il film segue gli esperti scalatori Guy Robertson e Greg Boswell nella loro ricerca e scalata di nuove vie invernali.

Nuovo appuntamento il 5 marzo, al cinema Grotta, con  “La bicicletta e il badile” di Maurizio Panseri e Alberto Valtellina.
Nel luglio 1952 Hermann Buhl, che sarà conosciuto in seguito come un grandissimo alpinista (tra le altre salite, celebri la prima al Nanga Parbat e al Broad Peak), lascia Innsbruck in bicicletta, risale la valle dell’Inn, dopo 150 chilometri arriva alla base della parete nord-est del Pizzo Badile, la sale in solitaria attraverso la via Cassin, scende, riprende la bicicletta e torna verso casa, per essere al lavoro il lunedì mattina. Maurizio Panseri e Marco Cardullo ripercorrono l’itinerario ciclistico e alpinistico di Hermann Buhl: per lui la bicicletta era una necessità e il mezzo che aveva disposizione per compiere l’impresa; per Maurizio e Marco sarà il mezzo per ripensare lo sport in modo sostenibile.

Il 14 marzo al cinema Terminale, proiezione di “The Sanctity of Space” di Renan Ozturk, Freddie Wilkinson, la storia di tre uomini che cercano di convivere con un demone, quello dell’alpinismo. Sanno fin troppo bene i rischi che corrono, hanno visto decine di amici morire in montagna, ma ciononostante non possono farne a meno, perché è questa la loro natura.

Si viaggia in terre estreme nel documentario In This cold Life di Darren Mann (19 marzo cinema Astra), ambientato nella città più settentrionale del mondo, Longyearbyen, nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, dove i 2mila abitanti di 50 nazionalità diverse vivono vite assai diverse dalle nostre e girano con il fucile all’università, nei bar, nei ristoranti per difendersi dagli orsi…