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22 Aprile 2025

Ambiente e Territorio · Cultura · Join The Beauty Movement

Giornata della Terra: a qualcuno importa?

Una riflessione profonda sulla connessione – e sulla separazione – tra Uomo e Natura.

Ho lasciato il sentiero e mi sto immergendo nella foresta, sotto una meravigliosa pioggia leggera che accentua i profumi. Il sottobosco è ricco di muschio morbido e verdissimo.
Tutt’attorno, il tappeto di foglie, rami e sostanza organica è il tetto di un universo sotterraneo che costituisce le fondamenta del sistema vivente, del quale anche noi facciamo parte.

Provo a immaginare l’infinita rete di insetti, microbi, funghi e minerali che orchestrano il ciclo della vita in relazione tra loro, ciascuno con la loro funzione e il loro scopo.

Un bosco sano: un sistema vivente in una rete di relazione.

Un bosco sano: un sistema vivente in una rete di relazione. © Alessandro Gruzza

Sotto ai miei piedi, le radici di tutte le piante del bosco sono collegate e in comunicazione tra loro attraverso un gigantesco network di micorrize, che in confronto internet impallidisce.

Attraverso questi filamenti fungini, ogni pianta dona zuccheri e riceve nutrienti e acqua, che poi, grazie all’anidride carbonica assorbita dall’aria e all’energia della luce del Sole, diventa sostanza organica.

Uno scambio simbiotico che sta alla base della vita. Questa sostanza organica diventa pianta, fiore, frutto. Diventa animale, diventa noi, in un ciclo stupefacente creato in 4,5 miliardi di anni di evoluzione.

In connessione sensoriale con un abete rosso.

In connessione sensoriale con un abete rosso. © Alessandro Gruzza

Mi tolgo le scarpe e proseguo scalzo il cammino, sentendo pienamente il contatto con la terra. La carica elettrica negativa del terreno naturale bilancia le cariche elettriche positive nocive dentro di me. La Terra mi nutre e si prende cura di me. Come è sempre stato e come ben sanno i popoli nativi che vivono in armonia con la Natura.

Ogni passo è silenzioso, mi sento un animale del bosco e si affina la percezione con tutto ciò che mi circonda.

Mi avvicino a un abete rosso, vi appoggio una mano e so che il contatto viene percepito da entrambi. Uno scoiattolo sfreccia sopra di me, poi spicca un balzo e raggiunge i rami di un faggio con le foglie bagnate che brillano di verde intenso. Sento il grido di una poiana, in mezzo a un concerto di altri uccelli che non vedo ma ci sono.

Un cervo, abitante della foresta.

Un cervo, abitante della foresta. © Alessandro Gruzza

La festa della Mamma, quella con la M maiuscola, dovrebbe essere oggi 22 aprile.
Celebrare la Terra per me significa onorare la vita. Quanto di più prezioso e sacro abbiamo.
Significa proteggere la biodiversità, l’infrastruttura portante della Casa nella quale tutti noi abitiamo.

“Il termine Madre Terra non è stato coniato per gentilezza sentimentale.
Esprime la verità primordiale dell’origine della vita”

Così scrive Paul Hawken nel libro “Carbon – The Book of Life”, di cui consiglio la lettura per capire come funziona meravigliosamente la grande giostra della vita, grazie a tutte le forme viventi quali straordinari attori protagonisti in relazione tra loro.

La biodiversità è l'infrastruttura portante delle vita.

La biodiversità è l’infrastruttura portante delle vita. © Alessandro Gruzza

Questa relazione è ciò che va protetto. La giornata della Terra è stata istituita 55 anni fa dall’ONU per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del pianeta. Ossia, per ricordare qualcosa di talmente ovvio che invece continua ad essere ignorato e dimenticato.

“Chiedere al mondo di invertire la rotta sembra come chiedere a una locomotiva lanciata sui binari di fare un’inversione a U”

Così continua Hawken, eppure anche una semplice passeggiata nel bosco può risvegliare, come è successo a me, quella “connessione sensoriale” con la Natura che credo sia oggi il più forte antidoto al caos, alla follia e all’ignoranza dell’uomo autolesionista che sta sfasciando la Casa dove vive.

Comprendere come il nostro benessere dipende profondamente dallo stato di salute del mare, del suolo, dell’aria, espande la capacità quotidiana di scelta nel proprio stile di vita, nell’alimentazione, verso dove indirizzare le proprie risorse finanziarie.

Uno specchio, vedo la montagna e vedo me.

Uno specchio, vedo la montagna e vedo me. © Alessandro Gruzza

Questa responsabilità di scelta, ognuno davanti al proprio specchio, è la riflessione che condivido in questa giornata, in massima connessione empatica con ciascuno di voi, con i licheni e con i funghi del bosco, con i batteri e i microorganismi che abitano nella terra e nel nostro organismo, con le api e con le aquile, con i cervi e con leopardi, con i delfini e con le balene…

alegruzza.com

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