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16 Maggio 2016

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

GIUSTO GERVASUTTI. Il fortissimo. Chivasso (TO), 20 maggio 2016

Giusto Gervasutti. Fonte: Editions de L'Amateur

Giusto Gervasutti. Fonte: Editions de L’Amateur

AL CAI DI CHIVASSO, IL RITRATTO DI UN GRANDE ALPINISTA: GIUSTO GERVASUTTI, IL FORTISSIMO.

Venerdì 20 maggio alle 21, presso la sede del CAI di Chivasso (via Castello, 8), Carlo Crovella, torinese, istruttore di scialpinismo della SUCAI Torino, socio GISM Gruppo Italiano Scrittori di Montagna, economista di formazione e scrittore da sempre, presenterà una serata su Giusto Gervasutti.

A settant’anni dalla scomparsa, l’alpinista friulano, torinese d’adozione, detto “Il Fortissimo”, è ancora “presente” nell’ambiente alpinistico grazie alla sua eredità ideale: fu un precursore, capace di fondere insieme la mentalità orientale (dolomitica) con i grandi terreni occidentali.

La sua visione “completa” della montagna si è estesa ad ogni terreno e difficoltà, comprendendo anche l’attività sci-alpinistica. Come Direttore della Scuola di Alpinismo Gabriele Boccalatte (CAI Torino) elaborò, sul finire degli anni ’30, un’impostazione didattica così all’avanguardia che è giunta fino ai nostri giorni.

L’incontro rientra nell’ambito del ciclo di appuntamenti “Quattro chiacchiere con …”, del CAI Chivasso.

L’ingresso alla serata è libero.

Ulteriori info

GIUSTO GERVASUTTI

Nacque a Cervignano del Friuli il 17 aprile 1909, nel 1931 si trasferì a Torino per gli studi universitari.
Già esperto dell’ arrampicata su calcare si adattò rapidamente al granito e all’ alta montagna delle Alpi occidentali pur continuando una intensa attività dolomitica tra cui ricordiamo la Solleder al Sass Maor con G. Boccalatte e con L. Devies la difficile Solleder alla Civetta. Seppe fondere in questo modo l’abilità su roccia degli arrampicatori dolomitici con la conoscenza dell’ alta montagna dei ghiacciatori occidentali realizzando scalate fino ad allora impensabili. Divenne così tra gli anni 30 e 40 una figura di rilievo dell’alpinismo europeo ed arrampicò con i nomi più noti dell’epoca con i quali salì le più difficili e ambite pareti delle Alpi occidentali. In Delfinato con L. Devies nel 1934 la Parete NW del Pic d’ Olan, nel 1935 la Cresta Sud del Pic Gaspard e nel 1936 la Parete NW dell’Ailefroide Occidentale.

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Fu particolarmente attivo nel Monte Bianco dove, oltre alla prima ripetizione della Cresta Sud dell’ Aiguille Noire de Peuterey, partecipò alla “corsa alle Jorasses” prima con Piero Zanetti e poi con Renato Chabod. Nel 1935, inseguendo la cordata dei tedeschi M. Meier e R. Peters, realizzò la seconda ascensione dello Sperone Croz. Ancora nel Bianco con Gabriele Boccalatte salì lo Spigolo SW del Pic Gugliermina (1938) e con Paolo Bollini della Predosa nel 1940 l’ inviolata parete Sud del Monte Bianco per la Via del Pilone Nord del Freney. Tuttavia l’ascensione che lo consacrò alla storia dell’ Alpinismo fu la salita della difficile e selvaggia Parete Est delle Grandes Jorasses con Giuseppe Gagliardone nel 1942 (svolta tra l’altro in veste di Ufficiale degli Alpini e in circostanze fortunose nelle pieghe della 2° Guerra Mondiale).. Giusto Gervasutti mori’ il 16 settembre 1946 al Mont Blanc du Tacul durante un tentativo di scalata, interrotto dal maltempo, dello Sperone che oggi porta il suo nome, precipitando nel tentativo di risalire una doppia incastrata. Nel 1945 pubblicò la propria biografia nel libro “Scalate nelle Alpi”, un classico della letteratura alpinistica (Fonte: scuolagervasutti.it).

 

Simonetta Quirtano