Cari amici,
oggi voglio parlarvi della storia di un progetto interessante e di persone che stimo, ma per farlo devo prima raccontarvi un antefatto.
Di mestiere faccio lo scrittore e la guida: uno dei luoghi di cui mi sono veramente innamorato e che ho frequentato per anni è la Groenlandia dell’est. Quando mi trovo su quella costa, al cospetto dell’Icecap, la calotta artica, mi sento davvero a casa.
La prima volta che lavorai in quell’area conobbi Robert Peroni che oggi considero un buon amico. Da allora mi sono occupato spesso di diffondere informazioni culturali, sia su quella straordinaria terra, sia in rapporto al popolo Inuit, cercando di emulare Robert.
Il progetto Groenlandia est è di grande importanza per Kailas Viaggi, il tour operator di cui sono guida, che collabora con Peroni e la Red House dal 2001. Quest’anno però abbiamo dovuto affrontare il Covid e i nostri tour e le spedizioni sono state cancellate. Siamo ripartiti dall’Italia dove ognuno di noi già si occupava di riqualificazione e valorizzazione, anche per aiutare le vallate nostrane a rialzarsi.
La Groenlandia e la Casa Rossa sono rimaste ancora più isolate e, in una realtà così piccola e piena di problemi da affrontare, tutto ciò è un enorme ostacolo. Per reagire a questa grave difficoltà, è nata una raccolta fondi “Save The Red House in East Greenland!” a opera di Giorgia Ginaldi e Nora Kauffeldt. Sono venuto a conoscenza di tale campagna grazie alla mia cara amica Eva Musci, che incontrai proprio a Kulusuk anni fa.
Eva è sempre molto attiva e premurosa, mi ha raccontato anche di altri sforzi al riguardo, grazie ad altri appassionati. E qui entriamo nel vivo del racconto di oggi!
Scopro dell’esistenza del gruppo di amici, sette mitici viaggiatori capitanati da Luca Ceccarelli, che si ritrovano sotto il nome “In Itinere”, con un progetto nato nel 2013 dopo un viaggio on the road nei deserti dell’Africa. Ricerco il loro sito e trovo una serie di destinazioni con un “Turismo Gentile” e di “restituzione”.
Patagonia, Groenlandia, Perù, Ecuador …Groenlandia. Due volte la stessa destinazione? Curioso quanto meno! Entrando nelle cronache, tra blog e letture varie, scopro che questi ragazzi sono amici di Robert e tra le altre cose sono le persone che lo hanno aiutato a evolvere la Casa Rossa.
In pratica nel 2015 hanno regalato a Peroni i pannelli Winter Sun forniti dall’azienda Lu.ce, e li hanno fisicamente trasportati e montati sulle pareti esterne. Si tratta di pannelli solari ad aria, che permettono un riscaldamento sostenibile, una sorta di termoconvettore, ma con fonti rinnovabili e pulite che lavorano per tre stagioni su quattro. Sono accoppiate anche a un sistema fotovoltaico che aziona una ventola agevolando la distribuzione dell’aria calda nel sistema.
Nel 2017 il gruppo di Initinere e Robert hanno effettuato un insieme di serate divulgative, ricevendo delle donazioni da parte del CAI di Gubbio e della famiglia Canata di Torino: la conseguenza è stata una seconda operazione che ha permesso l’implementazione di altri pannelli per alcune case del villaggio di Sermiligaaq, sempre nell’area est della Groenlandia, la più selvaggia e naturale dell’immensa nazione.
Il tempo è passato, In Itinere ha creato l’associazione Friends East-Greenland, per promuovere il turismo “gentile” nell’area, proprio in cooperazione con Peroni. Sono tornati in Groenlandia nuovamente nel 2018, anche se sul sito non ho trovato traccia di questo viaggio.
Il tempo è passato, ma non si è fermato… Perché tra la fine del 2019 e il 2020, come sappiamo, è arrivato il Covid…
Nonostante la grande opera di Robert, con i libri e tutto il resto, e anche quella di tanti altri appassionati, come noi e come gli scrittori, guide ed esploratori, che si sono innamorati di quell’area, la questione inuit e le difficoltà relative, non sono davvero ancora note ai più.
Se tutti abbiamo avuto grandissime difficoltà con questa pandemia in ogni nazione, la Groenlandia è rimasta completamente isolata: il turismo è totalmente fermo e l’economia si è congelata all’istante.
Ho parlato con Luca e mi ha raccontato di un suo nuovo progetto. In questi giorni sta lanciando un innovativo capo di abbigliamento termico, realizzato totalmente nelle Marche e nato anche grazie all’esperienza artica di Robert. Si chiama Native, un intimo termico silver e merino, senza cuciture, sia per i multi sport, sia specifico per chi fa spedizioni, traversate o alta quota.
Considerando la sua storia di “restituzione” e sostenibilità, non potevo aspettarmi di meno: il lancio di questo prodotto è infatti associato a una campagna di aiuto. Sostanzialmente: il 10% di tutte le entrate sarà devoluto direttamente e senza decurtazione alla Casa Rossa, che anche grazie a questa spinta, come alle precedenti, continuerà a esistere e a essere per tutti noi il punto di ritrovo degli esploratori che vogliono ancora scoprire una delle ultime frontiere del mondo.
Ho scoperto questa storia e mi sono sentito parte di essa in più punti. In Groenlandia ho camminato e navigato, sono stato su ghiacciai e crinali, conducendo persone in una natura ancora incontaminata tra megattere, orsi, narvali e foche.
Ho conosciuto uno degli ultimi diciannove sciamani della costa e vissuto molte altre cose con alcuni miei amici inuit …e all’inizio e alla fine di ogni viaggio mi sono sempre fermato alla Casa Rossa, per ristoro e rinnovo equipaggiamento, prima di ripartire per ogni nuova avventura.
Il minimo che potessi fare per restituire, è raccontare questa storia e le varie iniziative che sono state create per permettere a quel mondo dell’avventura, di esistere ancora.
Christian Roccati
Follow me on FACEBOOK – Instagram