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22 Maggio 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Hari Budha, ex Gurkha con doppia amputazione sopra il ginocchio, scala l’Everest (8.848 m)

Hari Budha Magar. Fonte THT

Hari Budha Magar: “È stata un’esperienza straordinaria”

L’ex Gurkha dell’Esercito britannico,  Hari Budha Magar, ha scritto una pagina di storia diventando il primo doppio amputato sopra il ginocchio al mondo  a scalare l’Everest (8.848 m). Magar ha raggiunto il vertice alle ore 15:00 circa, del 19 maggio, insieme a quattro Sherpa, guidati da Krish Thapa, leader della spedizione.

“È stata un’esperienza straordinaria”, ha raccontato il 43enne a THT.

Budha Magar – nato e cresciuto sognando di scalare il Dhaulagiri e il Mt Sisne, visibile dalla sua casa nel remoto villaggio di Thawang a Rolpa – ha perso entrambe le gambe nell’aprile 2o1o, combattendo in Afghanistan per il Regno Unito.

“Non importa quanto grandi siano i tuoi sogni, non importa quanto sfidi la tua disabilità, con la giusta mentalità tutto è possibile – ha postato Magar – Quando le cose si sono fatte davvero difficili, è stato il pensiero della mia fantastica famiglia e di tutti quelli che mi hanno aiutato a salire sulla montagna che mi hanno spinto in vetta. Senza il supporto di tutti loro questa spedizione semplicemente non sarebbe stata possibile.”

Hari Budha Magar, Everest primavera 2023 Fonte facebook

Padre di tre figli, Budha l’anno scorso, è diventato il primo doppio amputato sopra il ginocchio a raggiungere il campo base dell’Everest e il primo doppio amputato a fare paracadutismo in tandem nella regione dell’Everest.

L’ex Gurkha aveva in previsione di scalare l’Everest già nel 2018, ma il suo progetto è stato rinviato a seguito di una norma introdotta nel 2017 dal governo,  che vietava agli scalatori non vedenti, con doppia amputazione e in solitaria, di scalare le montagne, compreso l’Everest. Dopo un’ingiunzione presentata alla Corte Suprema dal giornalista Madhav Chamlagain, impegnato per  i diritti delle persone diversamente abili, il divieto è stato revocato da un’ordinanza della CS nel 2018.