Groenlandia, non è facile condensare in poche righe ciò che si potrebbe raccontare al riguardo, se il tema è la spiritualità. Se ci riferiamo alla nazione che ospita la calotta artica, e in particolar modo alla costa est, la più selvaggia, immaginiamo un luogo antico e ancestrale, completamente focalizzato sulle forze della natura.
Viene di norma inquadrata come una terra, ma di fatto è un reame dell’acqua. La seconda calotta di ghiaccio al mondo, dopo l’Antartide, è contraddistinta dall’ice cap, delineato da una costa rocciosa con un perimetro lungo sette volte l’Italia per ogni versante in cui vivono circa sette agglomerati principali e 4500 persone.
Le rocce che ospitano questa massa immensa sono tra le più antiche del Pianeta, caratterizzate da un cratone e datate circa 3 miliardi e mezzo di anni, sui circa 4 e mezzo del globo. Questa area per almeno sei mesi all’anno, è avvolta nel gelo, mostrandosi completamente coperta da una massa di neve, in cui il mare stesso ghiaccia bloccando persino gli iceberg alla deriva.
Dopo aver inquadrato il luogo, penso sia abbastanza intuitivo pensare a quali “sortilegi” siano percepiti dalle persone e quanto siano stati ipotizzati nelle varie epoche storiche. Quali misteri si celassero dietro ai suoni e alle manifestazioni naturali, interpretate in chiave mistica dagli inuit, volgarmente chiamati eschimesi.
Di conseguenza ho pensato di fare una trasmissione radio, un video podcast, per parlare di tutto ciò… Questa è la sua introduzione.
Scopriremo che cosa sono i tupilaq, focus o tramiti per la comunicazione con i “demoni” e contemporaneamente talismani e amuleti. Come sappiamo la differenza antica, per convenzione, è che il talismano porta buona sorte, mentre l’amuleto respinge la cattiva sorte. Questa è una delle chiavi interpretative dell’antropologia religiosa.
Parleremo degli sciamani portando l’esempio di Gudrun, paragonandola a Matusalemme, e degli altri 19 annoverati negli ultimi decenni, per concepire la vita in Groenlandia: senza un raffronto antropologico, non è pensabile comprendere la chiave di lettura della magia.
Lo stesso termine “sciamano” non è del tutto chiaro ancora nella sua analisi filologica, ma in questo senso lo useremo per definire gli individui in grado di comunicare con le potenze trascendenti. Non uso volutamente il termine “sovrannaturali”, perché in una civiltà come quella groenlandese, ogni cosa è naturale e perfettamente in armonia. Molte storie sciamaniche sono di fatto miti, cioè un’elaborazione fantastica e religiosa tesa a spiegare un determinato effetto o fenomeno sconosciuto.
In lingua locale si definisce angakkoq lo sciamano che pratica l’angakkuuneq e la sua versione maggiore è angakkorsuaq. Il grado ancora successivo è l’angakkuvissuaq e il più elevato in assoluto è l’angakkuvissuit. Ricordandoci che la magia non è prerogativa unica degli sciamani, ma fa parte dell’esistenza di ogni persona.
Per capire la raffigurazione potente del mondo ancestrale groenlandese, potremo iniziare parlando dell’amore del corvo imperiale e dell’oca delle nevi, della sua leggenda e delle diverse canzoni popolari, del modo femminile e maschile di rappresentarle, del “tamburo” groenlandese, dei duelli in guerra.
Durante l’intervento vedremo anche un esempio moderno di sincretismo tra una sorta di animismo, soprattutto in riferimento ad alcuni animali in carne e ossa, e una parte della religione cristiana. Tutto ciò anche dal punto di vista simbolico, per esempio con decorazioni con gli ammassat, i pesci di Angmassalik, la presenza di pelli orso polare, nanuq, radici e tronchi sacri, il tutto dentro le chiese.
Vedremo il bestiario magico contraddistinto per esempio da Aaveroak, il gigantesco tricheco, Allaq, mezzo orso e mezzo donna, Amaroq, il lupo, Asiaq, il vento, Eqalussuaq, lo squalo pesce, Eqqillit, il cane uomo, Immap Nanua, l’orso polare dell’oceano, Nappaasilat, l’orso spirituale, Sermilissuaq, l’orso di ghiaccio, Pissaap Inua, la volpe gigante, il signore della forza, Qaqqat Naalagaat, il signore delle montagne, Qivittut, l’errante.
Sassuma Arnaa è uno dei miti che mi sono piaciuti di più e che spesso uso come esempio, la madre del mare. Un altro che mi colpisce è la figura dell’Uersat Inuat, il signore degli illegittimati, uno spirito ermafrodita che può aiutare, ma anche essere molto pericoloso.
Di sicuro non basta un articolo per presentare un podcast così profondo, né basta un podcast per spiegare un argomento così antico e complesso, ma ci proveremo e lo pubblicherò nei prossimi giorni. Nel frattempo chi vorrà, potrà seguire la trasmissione, in diretta il 5 febbraio alle 21.30 su Radio web – Youtube – Facebook
Vi aspetto per i prossimi approfondimenti!
Christian Roccati
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