Annunciata come prima salita assoluta, la montagna sarebbe già stata scalata più volte in passato
Qualche giorno fa le agenzie nepalesi Seven Summit Treks e 14 Peaks Expedition hanno annunciato la storica prima salita dello Yasa Thak (6.141 m), compiuta da due delle loro migliori guide, i fratelli Ngima Tashi Sherpa e Fura Tshering Sherpa.
Il problema è che lo Yasa Thak, conosciuto come Tengi Ragi Tau South, risulta già scalato più volte in passato.
Tale confusione è stata generata, probabilmente, dai vari nomi assegnati alla cima himalayana.
Yasa Thak, Pomlaca, Tengi Ragi Tau South, Pahamlahaka: più nomi per la stessa cima
Questo piccolo Seimila, svetta nel massiccio nepalese del Tengi Ragi Tau, fiore all’occhiello della valle del Khumbu.
Già due anni fa, gli sloveni Matija Volontar, Bor Levičnik e Žiga Oražem annunciarono erroneamente la prima salita del Pomlaca, nello stesso massiccio, attraverso la nuova via ‘Screaming Barfies’ (AI5/70-90°/IV-V). La vetta fu poi identificata come Tengi Ragi Tau South da Rodolphe Popier dell’Himalayan Database.
Pomlaca è infatti un “nome alternativo” del Tengi Ragi Tau South, a volte chiamato anche Yasa Thak o Pahamlahaka, come precisa Montagnes Magazine.
Lo Yasa Thak (o Tengi Ragi Tau South o Pomlaca) era, peraltro, già stato scalato l’anno prima dalla spedizione italiana guidata da François Cazzanelli, attraverso la parete Sud.
Nel 2002 il vertice fu raggiunto dai cechi Radek Lienerth e Alexandr Toloch, attraverso il Pilastro Sud, poi nel 2004 dai francesi Maxime Belleville, Philippe Coudray, Julien Herry, Nicolas Potard e Xavier Vimal, attraverso la cresta Sud-Ovest.
Nell’autunno 2004, i francesi Erwann Le Lann, Jean-Marc Clerc e Martial Dumas scalarono la cresta Sud-Est fino a 6.100 metri, ma poi rinunciarono alla vetta.
La salita di Ngima Tashi Sherpa e Fura Tshering Sherpa
Lo Yasa Thak si erge come spalla sud-est del Tengi Ragi Tau e si trova a nord del rifugio Ngole Porter, a sud del lago Dog Tsho, e ad est del Tashi (Tesi) Tapcha Pass.
Ngima Tashi Sherpa e Fura Tshering Sherpa hanno effettuato l’avvicinamento attraverso il versante Sud-Est, dove i due hanno stabilito il loro campo base, e lanciato la spinta alla vetta lungo la Cresta Est, secondo quanto riferito dalle due agenzie nepalesi.
Secondo i dati registrati dal loro GPS, il vertice si troverebbe a 6.151 metri di quota, non a 6.141 metri.
Quella che Fura Tshering Sherpa, indica come “la prima salita dello Yasa Thak“, effettuata il giorno 27 novembre alle 17:30, “è stata una vera prova di resistenza, di arrampicata tecnica e di abilità alpinistica, con tratti rocciosi, neve fresca, traversate su ghiaccio blu e una spinta finale su neve fino alla cima. La vista panoramica era mozzafiato, con cime come il Tengi Ragi Tau, il Cho Oyu, il Gyachung Khang e, naturalmente, l’Everest, il Lhotse, il Makalu e l’Ama Dablam.” , scrive la guida nepalese.
I nepalesi non hanno dunque realizzato la prima salita dello Yasa Thak ma potrebbero aver aperto una nuova via sulla montagna.
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