Esce al cinema dal 17 Febbraio, dopo essere già stato presentato in alcuni importanti festival del cinema di montagna tra cui il Trento FilmFestival, il docufilm “Monte Corno – Pareva che io fussi in aria“, del regista Luca Cococcetta.
Il film, delle cui riprese avevamo parlato ad ottobre 2023, ripercorre fedelmente la storia e l’avventurosa salita del 19 agosto del 1573 che portò Francesco De Marchi sulla vetta rocciosa del Corno Grande realizzando un’impresa epica per il suo tempo: raggiungere una vetta per la curiosità di salire quella che lui riteneva la montagna più alta d’Italia.
Un viaggio nel tempo
Il 19 agosto del 1573 Francesco De Marchi scala con una piccola spedizione la vetta impervia e rocciosa del Corno Grande – la più alta cima del massiccio del Gran Sasso e degli Appennini (2914 metri s.l.m.) – realizzando l’impresa temeraria di raggiungere la vetta di quella che si riteneva la montagna più alta d’Italia. E ne scrive la cronaca anticipando di ben 213 anni quella del Monte Bianco compiuta da Balmat e Paccard l’8 agosto del 1786, considerata la prima ascesa della storia dell’alpinismo. A 450 anni di distanza, l’originale documentario ricostruisce una cronaca dettagliata e minuziosa di quella salita che oggi riscrive la storia dell’alpinismo.
Una nuova pagina di storia
Narrato dalle stesse parole di Francesco De Marchi, il film ci permette di rivivere l’ardimentosa scalata, con una dettagliata ricostruzione fictional, attraverso immagini spettacolari della salita sulla roccia calcarea del Corno Grande. Intrecciato alla fiction vi è un racconto documentaristico in cui si alternano esperti e conoscitori della vicenda, come Vincenzo Brancadoro, gli storici Stefano Ardito e Roberto Mantovani, l’alpinista Hervè Barmasse, il geologo Mario Tozzi. I testimoni parlano, direttamente sui luoghi stessi della scalata alla vetta del Gran Sasso, della figura storica del De Marchi e dei temi da lui trattati: l’ascesa e le sue difficoltà, la misurazione della vetta e la geografia dei luoghi, lo stato del Ghiacciaio Del Calderone, i commerci di lana e pelli che avvenivano tra L’Aquila e Teramo, passando per Campo Imperatore.
Il regista-produttore
Luca Cococcetta è nato a L’Aquila. Regista per tv locali, dal 2007 si dedica al cortometraggio-documentario. Ha diretto “Radici – L’Aquila di cemento”, documentario sulla ricostruzione dell’Aquila presentato a Venezia alla 12a Mostra Internazionale di Architettura, ha collaborato al film “Draquila” di Sabina Guzzanti. Nel 2011 dirige “Memoriter”, dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Produce e dirige il cortometraggio “Distanza”, nel 2014 vincitore come miglior corto al Banff Mountain Film Festival World Tour – California. Nel 2020 produce “Beverly Pepper – a passage of time” programmato da diverse Tv europee.
Di questo film ha detto: “È stato un onore e un privilegio raccontare la storia del nostro Gran Sasso e poter poi presentare questo lavoro al Trento Film Festival 2024, il primo festival cinematografico tematico al mondo sulla montagna, perfettamente in linea con lo spirito del film. “Monte Corno” vuole raccontare una storia incredibile, ma anche porre l’attenzione su varie tematiche come il clima e l’ambiente“.
Il cast
Protagonista del film è l’attore Massimo Poggio che interpreta De Marchi e che insieme alla troupe ha girato tutto il film a quasi 3.000 mt, senza ricorrere a controfigure o scene girate in studio. Nato ad Alessandria nel 1970, Poggio ha interpretato i film “Due come noi”, diretto da Stefano Grossi e “Rosa e Cornelia” diretto da Giorgio Treves, “Il quaderno della spesa” di Tonino Cervi, poi in “La finestra di fronte” e “Cuore sacro” di Ferzan Ozpetek e “L’amore assente” di Andrea Adriatico. In tv, ha preso parte a “L’avvocato delle donne” di Andrea e Antonio Frazzi, “Ama il tuo amico” di Damiano Damiani, e alle serie “Distretto di polizia”, “La squadra”, “Carabinieri”, “Questa è la mia terra”, “Maria Montessori – Una vita per i bambini”, “Zodiaco” di Eros Puglielli.