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13 Settembre 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Il tragico destino di Sergey Nilov

Sergey Nilov, Fonte The Wall of Shadows – Ściana Cieni-FB

L’alpinista russo ha perso la vita ad agosto sul Gasherbrum IV dove era tornato per recuperare il corpo del suo amico e compagno di cordata Dmitry Golovchenko

Nel mese di agosto, un nuovo lutto ha colpito la comunita alpinistica internazionale. Il forte alpinista russo Sergej Nilov è morto durante la spedizione da lui guidata per  recuperare e rimpatriare il corpo dell’amico e compagno di cordata, Dmitry Golovchenko, scomparso sul Gasherbrum IV un anno fa.

Nilov e Golovchenko e Nilov vantavano ben due Piolets d’Or: uno per l’apertura di una nuova via sulla parete nord del Thalay Sagar nel 2016 (con Dmitry Grigoriev) e il secondo per la prima salita della cresta nord-est della Muztagh Tower (con Alexander Lange) nel 2012. Le vie aperte dai due russi sono sempre state impegnative e caratterizzate da elevate difficoltà tecniche.

Nel 2019, Golovchenko e Nilov furono protagonisti di un’impressionante spedizione sulla parete est dello Jannu (7710 m).

Estate 2023: la morte di Golovchenko

Gasherbrum IV, estate 2023: Sergey Nilov e Dmitry Golovchenko. Fonte: Mountain.ru

Nell’autunno 2023, Nilov e Golovchenko  tentarono di scalare il Gasherbrum IV, una vetta di 7.925 m situata nel nord del Pakistan. E’ la diciassettesima vetta più alta del mondo  ed è considerata una delle più belle del pianeta. Nilov e Golovchenko avevano programmato di effettuare la prima salita della cresta sud-est in stile alpino, senza l’ausilio di ossigeno supplementare.

Il 31 agosto 2023, a quota 7684 metri, la tenda che gli alpinisti avevano allestito su una piccola area di sosta è sciolata nel vuoto. Golovchenko era dentro alla tenda in quel momento. Il giorno successivo, Nilov riuscì a scendere sull’altopiano e a ritrovare il corpo del suo compagno. Dopo aver avvolto la salma in una tenda, lasciò il corpo sull’altopiano e il 5 settembre, praticamente senza cibo né attrezzatura, ritornò sfinito al campo base, riportando congelamenti di 3° grado.

Non fu possibile evacuare il corpo di Golovchenko a causa delle difficili condizioni meteorologiche.

Estate 2024: un altro dramma

La squadra guidata da Sergey Nilov (a dx) all’arrivo a Skardu in Pakistan, agosto 2024. Fonte Mountain.ru

Nilov non si arrende  e ad agosto 2024  è a capo di una nuova spedizione sul Gasherbrum IV per recuperare il corpo dell’amico scalatore. Del team, oltre a  Nilov, fanno parte Alexey Bautin, Mikhail Mironov, Sergey Mironov e Evgeny Yablokov.

Il 17 agosto, dopo sei giorni di spedizione, la tragedia.
Sergei Nilov, Mikhail Mironov e Sergei Mironov sono impegnati sulla cascata di ghiaccio. Yablokov e Bautin sono rimasti al campo base a causa delle loro cattive condizioni di salute. Una formazione di ghiaccio, presumibilmente un seracco, crolla e travolge il trio.  Nilov viene spazzato via dalla massa di ghiaccio e neve. Sergei e Mikhail Mironov, gravemente feriti, riescono a scendere fino  al CBA a quota 6.100 metri (un centinaio di metri sotto la zona del crollo). I due trovano uno zaino con l’attrezzatura, piantano una tenda e lì passano  la notte. Verranno tratti in salvo dall’esercito pakistano.

“La spedizione non si è conclusa con una tragedia ancora più grande grazie all’eroismo dei soccorritori pakistani che, anche se per denaro, hanno accettato di rischiare la propria vita e di andare in soccorso [degli alpinisti russi],  in zone potenzialmente pericolose della cascata, per evacuare Sergei e Mikhail Mironov”, informa in un comunicato la Federazione alpinistica russa.

Due giorni prima, durante un sorvolo,  i piloti pakistani avevano avvistano il corpo di Nilov. Successivamente, a causa delle forti nevicate e della scarsa visibilità, non sono  più riusciti a localizzare  il corpo dell’alpinista russo. Le ricerche sul Gasherbrum IV vengono sospese.

Dmitry Golovchenko aveva 40 anni, Sergei Nilov 47. Al momento è difficile dire se verranno effettuati nuovi tentativi per evacuare i corpi dei due alpinisti. È possibile che i due amici e compagni di cordata rimangano per sempre sul Gasherbrum IV.