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19 Febbraio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Invernale al Cho Oyu 2021-2022: lunedì 21 febbraio, attacco alla vetta per Gelje Sherpa e il suo team

Gelje Sherpa e la sua squadra. Fonte instagram

La squadra è attualmente a Campo 1 e punta a Campo 2 in giornata. Domani saliranno uteriormente per essere pronti lunedì all’attacco al vertice

Lunedì 21 febbraio sarà l’unico giorno favorevole, e solo per poche ore, per il tentativo al vertice del Cho Oyu (8.201 m). Diversamente, i team impegnati sul versante nepalese dell’Ottomila dovranno attendere fine mese, rischiando che l’inverno meteorologico (28 febbraio) si chiuda senza alcun serio tentativo, in caso di maltempo.

Alla luce di tutto ciò, il team guidato da Gelje Sherpa (finanziato da Nirmal Purja), ha deciso di lanciare l’attacco alla vetta lunedì 21 febbraio.

Attualmente la squadra, sta bene, ed è già a  Campo 1 (6.100 m), dove il  vento è di circa 90 km/h. L’idea è quella di arrivare oggi 19 febbraio  a C2 (6.900 m) e domenica 20 salire ancora più in alto per essere pronti, non appena il vento si calmerà, ad attraversare lo spigolo Est che porterebbe gli alpinisti fino in vetta.

”Tutta la nostra squadra punta al vertice il 21 [febbraio] senza esitazione…”, ha annunciato Gelje.

Secondo quanto comunicato dal nepalese nei giorni scorsi, la quota massima raggiunta è stata di 7. 409,72 m, anche se sono sorti alcuni dubbi in merito. Si teme, infatti, che il tracker di Gelje possa aver subito alterazioni per il freddo.

L’analisi di Carlos Garranzo

Carlos Garranzo ha confrontato i dati con il suo tracker (stessa tipologia di quello di Gelje):

“L’ultima posizione attendibile, prima delle registrazioni anomale del tracker, è quella indicata  leggermente sopra C2, prima di scendere per montare il campo in un posto più comodo e protetto. Di questa posizione è stata postata un’immagine del tracker con la mappa topografica in cui si vedono le curve di livello, anche se piuttosto sfocate.”

“La zona ha un rilievo molto caratteristico e inconfondibile – spiega l’alpinista spagnolo – ho caricato una foto per farvi vedere che è una zona molto ripida, con curve di livello molto vicine. Diciamo che la posizione di Gelje, con un ampio margine di errore, potrebbe essere tra i 6.949,44 m e i 7010,4 m, cioè intorno a quota 7000m.”

Via di Gelje Sherpa al Cho Oyu, inverno 2021-2022. In rosso, il tratto confermato dal tracker di Gelje
(stima personale e @RaceTrackerwc);
in azzurro il tratto ancora da fare per raggiungere la vetta. Foto e diagramma: ©Carlos Garranzo


“Consideriamo questa quota come dato oggettivo
– continua Garranzo –  poiché, sebbene le  dichiarazioni di Gelje meritino assoluta fiducia, credo che i dati di misurazione del tracker siano sbagliati e voglio partire dalla mia analisi – la peggiore possibile – per non farmi illusioni, anche se credo che possano realmente essere arrivati ad una quota superiore.”

“La via è quindi attrezzata fino  lì e sabato 19 febbraio, l’obiettivo sarà raggiungere C2. Hanno più di 1000 metri da attrezzare”

“Secondo le previsioni,  fino alle 8 del mattino di domani, tra 6500-7500m il vento sarà di oltre 100 km/h e a metà mattinata inizierà a scendere, molto. I team si affidano a questo per progredire, ma saranno due giorni molto impegnati.
Inoltre il vento è molto instabile, tra il 19-20, passerà da 5 a 60 km/h in poche ore. Tuttavia, non è una cosa certa: potrebbe anche non calare.
Pertanto, domenica 20 i team cercheranno di continuare a salire con il vento intorno ai 50-60 km/h,  riposare qualche ora e aspettare il pomeriggio/notte del 20 febbraio e la mattina di  lunedì 21.

Secondo le previsioni, il 20 febbraio, intorno alle 5 di mattina, il vento scende a 10 km/h e continua a scendere fino alla calma totale intorno alle 14 del pomeriggio del 21. È tra la sera e il mattino che gli scalatori potranno affrontare lo spigolo, dove saranno completamente esposti al vento senza alcuna protezione, cercare di raggiungere la vetta e tornare almeno al punto da cui sono partiti e, se possibile, al C2, perché a mezzogiorno il vento torna ad aumentare.

– 18 pm Dan 65 Km/h
– 8 del mattino, 90 Km/h
– 11, 100 Km/h.

Non potranno trovarsi nello spigolo est quando ciò  accadrà e se ci saranno avranno un grave problema. Ancora meglio se scendono a C2.
Questo, è ciò che credo, spiegato in modo semplice, è tenendo conto solo del fattore vento, della temperatura non vi parlerò nel dettaglio per non complicare troppo il tutto.”

I grafici danno  -54 /-56°C al vertice tra le 5 e le 11 del giorno programmato per l’attacco al vertice (lunedì 21).

Per quanto riguarda il terreno, “quando arriveranno allo spigolo, avranno già superato la parte più ripida – spiega Garranzo – Ciò significa che la distanza per coprire un dislivello così minimo è molto lunga. Misurando con #GoogleEarth: circa 2 Km di andata e altrettanti di ritorno, solo lo spigolo.”

Questo spigolo è stato superato solo una volta nel 1991 da una squadra di alpinisti guidata da Sergei Yefimov con 14 russi, un ucraino e un bashkir.

Il formidabile spigolo est, ha una breccia profonda 70m con strapiombi di roccia di 80° su entrambi i lati e ad un’altitudine molto elevata. Hanno superato questo tratto estremamente difficile attraverso una sporgenza rocciosa dal versante tibetano. L’ultimo campo fisso era a 6900m con un bivacco a 7900m.
Ivan Plotnikov, Eugeny Vinogradsky e Alexsander Yakovenko partirono alle 8 del mattino e raggiunsero la vetta 3 ore dopo. Valeri Pershin e Sergei Bogomolov ci hanno impiegato 5 ore per arrivare e Yuri Grebeniuk è ritornato a 8000m di altitudine perché le sue dita iniziavano a congelare, e non era inverno. È anche vero che l’hanno fatto senza usare ossigeno supplementare.

La squadra di #GeljeSherpa dovrà fare tutto il tratto, andata e ritorno in poche ore e per lo più tra la notte e l’alba per avere il tempo di tornare prima che il vento aumenti fino ad una forza insostenibile.”

 

Aggiornamento del 21 febbraio: questa mattina il team ha raggiunto quota 7400 metri. La squadra sta affrontando venti molto forti. Previsto  jet stream a mezzogiorno, quindi il team ha deciso di scendere in un posto sicuro per pianificare un altro tentativo.