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1 Marzo 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Invernale al K2. 100 km a piedi per Urubko. Perchè non è stato trasportato in elicottero?

Denis Urubko, fonte: facebook

Denis Urubko deve rientrare a piedi dal campo base del K2. Perché un elicottero non è andato a prenderlo? Risponde un portavoce della spedizione invernale polacca

Denis Urubko sta affrontando da ieri una marcia lunga 100 km per rientrare ad Askole, dal campo base del K2.  Perché un elicottero non è andato a prenderlo? Michał Leksiński, portavoce della spedizione invernale polacca al K2, lo ha spiegato in un’intervista rilasciata a WP Sportowe Fakty.

Ricordiamo che Denis Urubko ha  deciso di lasciare la spedizione subito dopo il rientro dal suo tentativo in solitaria sul K2.

Appena appresa la notizia che Urubko avrebbe dovuto affrontare un percorso di 100 chilometri sulle proprie gambe (mentre Jarosław Botor e Rafał Fronia sono rientrati  in elicottero senza percorrere a piedi il lungo tragitto verso Askole),  la domanda giunta spontanea è stata: perché non è stata applicata la stessa misura per Urubko?

Nel loro caso, la situazione era diversa da quella di Denis. Jarosław Botor dopo l’operazione di salvataggio sul Nanga Parbat aveva deciso di lasciare la spedizione da Skardu, in modo da poter essere trasportato immediatamente da lì. A sua volta, Rafał Fronia per ragioni mediche (braccio rotto) è stato immediatamente prelevato dalla base da un elicottero. Poichè Denis Urubko ha “deciso” di lasciare la spedizione e  “Non c’erano ragioni mediche o di emergenza… non si poteva ottenere un elicottero, il  percorso doveva essere coperto a piedi” – ha spiegato in un’intervista a WP Sport Michael Leksiński, un portavoce per la spedizione nazionale al K2.

Invernale al K2. Foto: M. Chmielarski

Il percorso che sta affrontando Urubko  non è semplice. Attraversa il ghiacciaio del Baltoro. Deve percorrere circa 100 chilometri per arrivare ad Askole, luogo da cui è possibile essere trasportati su strada verso Skardu. “E’ lo stesso percorso che tutti i partecipanti hanno precedentemente superato quando hanno iniziato la spedizione – ha sottolineato WP SportoweFakty

Leksiński ha anche rivelato quanto tempo ci vuole affinchè Denis Urubko raggiunga Askole.“Penso una settimana, al massimo”.

Per ora, non ci sono molte informazioni su come Denis Urubko stia procedendo sulla via del ritorno. Alla domanda se Krzysztof Wielicki e gli altri partecipanti alla spedizione hanno ancora contatti con lui, il portavoce risponde: “Non lo so per certo, ma penso che la base abbia contatti con Denis. L’agenzia, che gestisce l’intero gruppo di portatori ha aiutato ad organizzare la marcia di ritorno di Denis, quindi sono probabilmente in contatto con lui”.

Ricordiao che con Denis Urubko ci sono due portatori di alta quota, che Wielicki ha deciso di affidargli. Una curiosità: Wielicki ha aggregato ai tre, anche il pakistano Amin Ullah, colpito da cecità temporanea, che affronterà un percorso piuttosto impegnativo prima di beneficiare delle cure ospedaliere di cui ha bisogno.

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