MENU

28 Dicembre 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Invernale al K2 2020-2021. Riflessioni di Ralf Dujmovits

Ralf Dujmovits. Foto: Ralf Dujmovits

Dujmovits: “Forse alcune di queste riflessioni possono aiutare a ridurre i rischi su quella che sarà sicuramente una montagna sovraffollata”

L’alpinista tedesco Ralf Dujmovits, in un recente post pubblicato sui suoi canali social, ha condiviso alcune riflessioni, in merito al tentativo attualmente in corso  sul K2, dove più di 60 alpinisti stanno cercando di compiere la prima salita invernale. Il K2 è, infatti, l’unico Ottomila ancora inviolato nella stagione più fredda.

“Ci sono più di 60 persone in almeno quattro diversi team, con  livelli di esperienza alpinistica estremamente vari. Forse alcune di queste riflessioni possono aiutare a ridurre i rischi su quella che sarà sicuramente una montagna sovraffollata”, scrive Dujmovits.

Da Dujmovits:

1. Lavorare insieme, coordinare gli sforzi e rispettarsi l’un l’altro, invece di alimentare la competizione, aiuterà sicuramente a garantire che tutti tornino sani e salvi.
2. E’ necessario che gli “alpinisti ospiti” supportino gli sherpa il più possibile in ogni modo.
3. In inverno la caduta massi sulle vette di 8.000 m è determinata da forti venti … e in questo caso particolare, dal numero di scalatori presenti sulla montagna.
4. Campo I offre spazio per un massimo di 6-8 tende, la maggior parte delle quali è esposta alla caduta massi.
5. Dopo essersi acclimatati e aver sistemato le corde fisse, se uno scalatore non può salire dal BC (~ 5.000 m) o ABC (~ 5.350 m) direttamente al Campo II (6.800 m) con una sola spinta, non dovrebbe considerare di scalare il K2! La montagna non è per gli alpinisti lenti: ci sono troppi pericoli oggettivi e ancora di più in inverno.
6. Ci sono tonnellate di vecchie e pericolose corde fisse sulla cresta abruzzese.
7. Dalla fine della Piramide Nera, oltre la posizione approssimativa del Campo III (7.300 m) fino a The Shoulder, il pericolo di valanghe a lastroni è enorme. Il terreno qui è un terreno da valanga da manuale, con lastroni da vento che si formano tipicamente dopo ogni bufera.
8. Avere un GPS in ogni momento è fondamentale; in caso di maltempo, soprattutto se le vie sono piene, è quasi impossibile trovare la via attraverso la cascata di ghiaccio tra il Campo Base Avanzato e il Campo Base e tra il Campo III, la Spalla e il Collo di bottiglia. La Spalla del K2 è un imponente altopiano informe, un brutto posto dove perdersi a quasi 8.000 m.
9. Gli alpinisti non dovrebbero andare più in alto del Campo III a meno che non siano super in forma e siano pronti a soffrire molto. Rispetto alla parte superiore del K2, la parte inferiore è una passeggiata nel parco.

Sarebbe un vero peccato se qualcuno realizzasse la prima salita invernale del K2 utilizzando l’ossigeno supplementare. Il grande pubblico potrebbe vedere questa “conquista” del K2 come una grande impresa, ma la prima salita invernale dovrebbe essere lasciata a coloro in grado di farla in modo equo. Con la squadra, il tempo e le condizioni giuste, qualcuno sarà in grado di effettuare la prima salita invernale in questo stile. Ci sono una manciata di alpinisti sulla montagna quest’anno che potrebbero raggiungere questo obiettivo – la mia speranza è che uno o più di loro possano salire in cima prima che lo faccia qualcuno con una bombola di ossigeno!  Buona fortuna e tutto il meglio per tutti gli scalatori e lo staff di supporto sul K2.”, conclude Dujmovits.

Ralf Dujmovits, classe 1961, con all’attivo oltre 40 spedizioni, è considerato uno degli alpinisti d’alta quota e delle guide alpine più esperte al mondo.Nel maggio 2009 è diventato il 16mo al mondo, e il primo tedesco, a scalare tutte le 14 vette di oltre ottomila metri.