Messaggio di Simone Moro al team: “Seguo sempre il mio fiuto ed esperienza e questa volta allontanarci dalla montagna ci ha salvato la vita.”
Simone Moro e Alex Txikon sono ancora Kathmandu. Il resto della squadra è a Samagaon. Intanto, arriva la notizia che il Campo Base del Manaslu, ieri è stato travolto e parzialmente distrutto da una grande valanga. Pare che solo una parte del campo sia rimasta intatta, quella protetta dai cubi di ghiaccio sistemati da Moro, Txikon e il suo team: “e pensare che qualcuno credeva che stessimo solo giocando con i Lego…”, commenta Simone.
Moro ha condiviso il messaggio inviato a Oswald Rodrigo Pereira, attualmente a Samagaon con gli altri scalatori, da trasmettere a tutto il gruppo:
“Ciao Oswald! Spero che stiate tutti bene e ora, dopo la valanga di oggi al Campo Base, spero davvero che sia molto chiaro a tutti i membri della squadra perché sono ancora vivo oggi… Seguo sempre il mio fiuto ed esperienza e questa volta allontanarci dalla montagna ci ha salvato la vita.”
Scendere a Samagaon o a Kathmandu non è stata una fuga di bambini spaventati (come alcuni forse hanno creduto o credono) ma semplicemente la soluzione strategica più intelligente.
Scalare d’inverno richiede non solo entusiasmo e motivazione ma, soprattutto, TANTA esperienza, molto tempo (3 mesi), tanta pazienza, tanta logistica e budget e tanta umiltà.
Spero che ciò che è successo dimostri a tutti che è meglio seguire l’olfatto e i consigli di chi è ancora vivo dopo 70 spedizioni… Se dico che dobbiamo prenderci 1 settimana/10 giorni di riposo, deve essere fatto per salvarci la vita e non perché ho bisogno di un letto morbido e caldo.
Il nostro Ego spesso ci uccide perché ci sentiamo in competizione o osservati dall’esterno. Le persone che vogliono combattere nella neve profonda, che vogliono accelerare, correre o mostrare come possono resistere ciecamente al pericolo, spesso muoiono e Alex ed io non vogliamo che nessuno di noi muoia al Manaslu. Quindi di’ a tutti di non correre sulla montagna almeno nei primi 3/4 giorni di sole perché cadranno altre valanghe.
Questo è un messaggio amichevole da una persona che alcuni dei “guerrieri di ghiaccio” polacchi hanno chiamato “Maestro d’inverno” forse per qualche motivo…
So che sei completamente d’accordo e che comprendi, ma vorrei che questo potesse essere un pensiero comune senza eccezioni. Potrebbe essere il segreto del nostro successo”.