Barmasse: “Il Nanga si nasconde ancora ma prima o poi il sole splenderà per giorni e così, avremo modo di presentarci e conoscerci meglio”
“La principiale caratteristica di una spedizione è l’attesa del bel tempo. In inverno a volte le cose si complicano. Da quando siamo arrivati al campo base abbiamo avuto solo due giorni di sole senza vento gli unici in cui siamo potuti salire a dare un’occhiata alla via Schell. Dopodiché solo brutto tempo eccetto ieri (oggi ha ripreso a nevicare) – ci aggiornava Barmasse in un post pubblicato l’8 gennaio – Vedere il cielo a chiazze azzurre e ricevere qualche raggio di sole ha portato allegria e voglia di sgranchire le gambe. Ovviamente pensare di salire in una sola giornata la Shell, sia per il tempo che per il pericolo di valanghe, era impensabile. Così abbiamo fatto un giretto sulla montagna che sta di fronte al campo base nella speranza che le nuvole ci facessero vedere la maestosa Rupal in tutta la sua bellezza. Purtroppo niente da fare… Il Nanga si nasconde ancora ma prima o poi il sole splenderà per giorni e così, avremo modo di presentarci e conoscerci meglio.
“Ogni volta che il meteo ci dà la possibilità di salire solo un po’ più in alto sul Nanga Parbat, ci si rende immediatamente conto di cosa significhi scalare questo gigante – ha commentato David Göttler – Le cime circostanti sono minuscole e all’orizzonte si vedono montagne molto più basse rispetto a dove ci troviamo, ancora molto lontano dalla vetta.”
Approfondimenti sulla spedizione
Visualizza questo post su Instagram