Il tedesco inizierà la sua attività sulla montagna all’inizio dell’inverno astronomico
Jost Kobusch è già ai piedi dell’Everest per il suo tentativo invernale in solitaria, che affronterà senza l’ausilio di ossigeno supplementare.
Si è insediato a Lobuche, circa 200 metri sotto il campo base dell’Everest, dove si trova l’Osservatorio scientifico italiano noto come la Piramide. E’ in attesa dell’arrivo ufficiale dell’inverno astronomico per iniziare la sua attività lungo la difficile via sulla Cresta Ovest.
Un paio di settimane fa, ha scalato il Putrung (6.500 m) insieme a Nico Scheidtweiler e un’altra vetta vergine di 6.125 metri senza nome. Ha quindi effettuato un lungo trekking di avvicinamento, evitando di prendere il volo per Lukla.
“A Lukla ho prima riorganizzato i miei bagagli, le mie dieci valigie. Questa volta ho con me 200 kg di attrezzatura. Potrebbe sembrare molto, ma sorprendentemente è poco! – racconta il tedesco sul suo instagram – Quest’anno non ci sarà il campo base classico. Quindi nessun campo con cuochi, tenda cibo e tenda cucina, ma solo la mia piccola tenda. Ciò significa un numero notevolmente inferiore di attrezzature. L’ultima volta avevamo con noi poco meno di una tonnellata di attrezzatura. “Noi” allora significava anche i due cuochi compreso il cibo, gli utensili da cucina e le tende extra. Era decisamente diverso. Penso anche che il cambiamento sia bello, è sempre così eccitante.”
“Sono arrivato a Lukla in jeep invece che in aereo per la prima volta. Prima di partire per il Nepal, ho fondato una ONG insieme a due amici – Mountain Synergies. Abbiamo esaminato tutto ciò che avevo in mente di fare nel dettaglio e una di queste cose era il volo interno. Puoi anche evitarlo. Il viaggio in jeep è stato un esperimento. E sì, è stato sorprendentemente veloce! Voglio dire, dopo due giorni di guida e poi altre escursioni, ero a Lukla. Quindi due giorni interi in macchina e a piedi invece di questo volo di 45 minuti. È stato decisamente emozionante! Posso consigliarlo a chiunque vada al Khumbu. È decisamente più selvaggio e fuori dai sentieri battuti. Mi è piaciuto!”
Kobusch si è prefissato un obiettivo minimo: quello di raggiungere un’altitudine massima di 8000 metri, il punto più alto mai raggiunto in inverno sulla Cresta Ovest.