La ventenne lecchese completa l’iconica via trad liberata nel 2009 da Beat Kammerlander
Il 10 marzo scorso, la climber lecchese Iris Bielli, 20 anni, ha ripetuto “Prinzip Hoffnung” (8b/+) sulla Bürser Platte, nel Vorarlberg, in Austria. “Prinzip Hoffnung” è una linea su placca lunga 40 metri. Inizia seguendo una fessura molto sottile, che si esaurisce dopo 25 metri. Si traversa, poi, diagonalmente verso destra e si prosegue lungo un’altra fessura fino in cima. Questo traverso, su piccolissime tacche, costituisce il tiro chiave della via, che è protetta solo da nut e friend.
Iris, della scuola Gruppo Ragni, ha raccontato sui social:
“Mi allungo, sistemo il micro-nut che anticipa il runout e lascio che il vento mi trasporti verso l’alto. Sono libera, libera da ogni sentimento o emozione, posso solo percepire il movimento fluido del mio corpo che danza su questi appigli minuscoli. Posiziono il totem giallo con la mano destra e solo ora avverto la voce di mio papà e Luchino che mi incoraggiano. Mi sono appena risvegliata da quella sorta di stato di trance a cui raramente mi capita di accedere e mi rendo conto di aver completato la sezione dura della via. Non mi resta che correre verso la sosta. Le emozioni riprendono a fluire”
La celebre via di arrampicata trad “Prinzip Hoffnung” fu liberata nel 2009 da Beat Kammerlander. Lo scalatore austriaco aveva salito la via quasi 10 anni prima, proteggendola a spit. Dopo aver rimosso gli spit e aver completato la via con protezioni mobili marginali, assegnò il grado (8b/+), difficoltà confermata nelle successive ripetizioni.
Tra i ripetitori: Alex Luger nel 2009, Jacopo Larcher e Babsi Zangerl nel 2014, Nadine Wallner e Madeleine Cope nel 2019, Lena Müller nel 2020, Luisa Deubzer nel 2022 e Anna Hazelnutt nel 2023.
Bielli si è fatta conoscere arrampicando su dure placche, vie trad e vie lunghe in tutta Europa. Ad agosto, nelle Dolomiti, ha salito a vista “Invisibilis” (7c+), 405 metri, e a settembre ha realizzato la prima salita di “Madre Roccia” (8b). A dicembre e gennaio di quest’anno, ha ripetuto due difficili vie su placca di Stefano Carnati a Corni di Canzo: “Lo Spirito del Bosco” (8b+) ed “Endangered“, il suo primo 8c.
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