Védrines: “Dopo un’ultima notte a 6200m, sembriamo pronti a tentare una salita!”
Torna l’ottimismo nel team di Benjamin Védrines impegnato sull’inviolato Jannu East (7.468 m), nel Nepal orientale, al confine con l’India.
Saliti nuovamente a quota 6100 metri per verificare l’entità dei danni causati al loro campo dalla violenta tempesta di neve dei giorni scorsi, Védrines e i compagni Leo Billon e Nicolas Jean, dopo qualche ora di lavoro, sono riusciti a riportare tutto alla normalità.
“Che posto! Davanti a noi lo Jannu e il Kangbachen a 7903 m”, scrive Védrines.
“La notte non è molto calda, la cima è stretta al massimo. Abbiamo esitato a restare una seconda notte ma sembra esserci una finestra meteo tra pochi giorni. In questi casi bisogna scegliere tra acclimatazione, spinta e un alto grado di freschezza per intraprendere una salita ambiziosa. Scegliamo la seconda opzione!
Le montagne non mancano, né le idee: sarà il meteo a guidare la nostra scelta finale. Incrociamo le dita … “
Le caratteristiche della parete Nord
La parete Nord, obiettivo della squadra francese, è stata tentata solo dagli americani Sam Hennessey e Mike Gardner, anche loro sulla montagna in questa stagione per un terzo tentativo.
Ma cosa caratterizza questo progetto e questa ripidissima parete?
Lo spiega lo stesso Védrines sui suoi canali social:
– Si tratta di 2250 metri di dislivello dalla rimaye alla vetta (quasi due pareti delle Grandes Jorasses) e la pendenza media è molto elevata. Pochissimi i posti per bivaccare.
– La salita raggiunge i 7468 metri: un vero freno alla velocità di salita e una difficoltà fisiologica importante.
– Le difficoltà tecniche sono piuttosto elevate e si trovano ad alta quota. La varietà del terreno (misto, neve, cresta affusolata) richiede un acclimatamento chiave per essere efficace.
– La parete sembra anche essere più esposta ai venti occidentali (la maggior parte) rispetto alla vetta principale dello Jannu, secondo Sam.
In pratica, è necessario un lungo periodo di bel tempo per salire e scendere dalla parete. Avremo bisogno di almeno 4 giorni, tra andata e ritorno. E questo sarebbe lo scenario ideale.
La regione è nota per il tempo piuttosto instabile e non è facile avere una finestra meteo così ampia. Soprattutto perché in Nepal, di solito, a queste altitudini, il periodo più stabile è tra l’inizio di ottobre e il 20 ottobre. Dopo di che, le temperature crollano e i forti venti del Jet Stream colpiscono l’Himalaya… Quest’anno sembra arrivare prima.
East Jannu 7468m
Acclimatization ✅
Now we wait for the weather !Après une dernière nuit à 6200m, nous semblons prêts…
Pubblicato da Benjamin Védrines – Alpiniste su Mercoledì 2 ottobre 2024