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2 Marzo 2018

Josh e i cani dell’Artico

Storie dall’Artico EP07

Sopravvivono a temperature che raggiungono i – 50°C, gli basta un giaciglio di paglia e un pasto caldo (e nutriente) al giorno, hanno un forte senso del branco, della lealtà e una grande forza fisica. Sono i cani da slitta dell’Artico.

Una volta erano utilizzati per tutti i trasporti invernali via terra, dalla legna alla posta, dai medicinali alle prede dei “trappers”. Fino a una quindicina di anni fa questi animali erano totalmente indispensabili. Oggi sono usati per alcuni trasporti interni e per le gare.

Il “musher” è colui che conduce le slitte e Josh lo fa da quando aveva 3 anni. Ha cominciato a gareggiare con un cane solo, ancora prima di saper parlare bene. Oggi addestra circa 25 sprint-dogs, cani da velocità.

Questi animali mangiano bene, si allenano spesso, hanno un posto dove dormire al riparo, non vengono picchiati a sangue (come nei racconti di Jack London), sono curati se si ammalano e nessuno li abbandona mai, soprattutto se si infortunano in gara. Il loro valore può arrivare fino a 3000 dollari se vincono delle competizioni importanti.

Certo, vivono in Alaska e sono allevati da un giovane nativo, non vi aspettate di vederli rotolare e riportare la pallina al padrone. Non sono “pets”, ma “working animals”. Le loro condizioni di vita sono da incorniciare nel quadro dell’inverno artico, dove non si riceve nulla senza dare nulla, e dove uomini e animali domestici sopravvivono da millenni fianco a fianco in uno dei luoghi più estremi e inospitali della Terra: la Tundra.