Ancora nessuna spedizione al campo base del K2. Bowie e Hintsa sono gli unici al Broad Peak, per ora. Team in arrivo sulle montagne pakistane, altri già in azione
Le restrizioni imposte dalle autorità pakistane a seguito dell’emergenza Covid-19, sta rallentando l’ingresso nel paese degli alpinisti.
Gli scalatori che quest’estate mirano alla doppietta Broad Peak (8.047 m) – K2 (8.611 m) dovranno seguire un lungo iter: aver completato le vaccinazioni, ottenere un visto, munirsi di uno dei pochi biglietti aerei disponibili per il Pakistan, quindi fare un nuovo test PCR.
Alcune spedizioni dovrebbero arrivare ad Islamabad questa settimana, altre sono già in azione sulle montagne del paese.
“Il mio volo è stato cancellato per la seconda volta”, infoma lo spagnolo Carlos Garranzo diretto al K2. “Dovrei partire il 17 giugno, ma ci crederò solo quando metterò piede sul suolo pakistano. Molti altri alpinisti con cui ho parlato stanno affrontando le stesse difficoltà. E’ molto difficile organizzare tutto quest’anno”.
Fotis Theocharis punta a Broad Peak e K2. L’alpinista greco è partito ieri da Atene e dovrebbe raggiungere Islamabad in queste ore. “Il momento che aspettavo è arrivato – ha scritto sui suoi canali social – Posticipato dal 2020, i mesi sono passati in fretta ed è arrivato il 2021. Davvero quanta fatica ci è voluta per arrivare fino a qui?”. Theocharis è membro del team di Mirza Ali.
Mirza Ali di Karakorum Expeditions, conferma non solo la presenza di Rick Allen nella sua spedizione, ma anche di Jerry Gore, un’altra fantastica guida di montagna e dell’alpinista-parapendista Mike Küng.
“E’ la prima volta nella storia dell’alpinismo pakistano che 24 portatori locali di alta quota stanno lavorando ad un’unica spedizione su K2 e Broad Peak – scrive Mirza sul suo instagram – Ci auguriamo che questa sia una grande opportunità di apprendimento e di lavoro per loro! La maggior parte della squadra è giovane e piena di energia ed è a disposizione dei nostri ospiti, in totale ci sono 12 alpinisti stranieri tra cui IFMG e 24 portatori locali di alta quota (HAP), è un lavoro duro ma non impossibile…!”
Per quanto è noto, nessuno è già arrivato al campo base del K2 e Don Bowie e Lotta Hintsa sono, per ora, gli unici al Broad Peak.
“È un piacere avere tutta la montagna per noi, anche se è bello sentire che presto arriveranno le altre spedizioni”, dicono.
“Ho iniziato la spedizione con un’infezione intestinale di quattro giorni e la seconda febbre più alta della mia vita”, ha scritto Hintsa. “Non è una delizia sul ghiacciaio Baltoro.”
La coppia ha portato rifornimenti al Campo 1, dove ha trascorso due notti. Attualmente sono al Campo Base, in attesa che il tempo migliori. “Se tutto va bene, passeremo al Gasherbum II dopo il Broad Peak per vedere la via francese che sogno da due anni!”, conclude Hintsa.
La squadra andalusa guidata da Manuel Gonzalez è arrivata al Campo Base del Nanga Parbat (8126 m) e il 13 giugno ha iniziato l’attività sulla montagna. In base alla posizione indicata dal loro tracker, sembra non stiano seguendo la via attraverso il ghiacciaio. Il team non ha pubblicato ancora aggiornamenti dunque non è noto se si stiano solo acclimatando o se siano alla ricerca di una variante per evitare il pericolosissimo accesso a Campo 1.
Intanto, notizie contraddittorie ruotano attorno alla squadra francese attualmente nella zona del Batura. Helias Millerioux ha riferito a ExWeb che il team non ha intenzione di scalare lo Shispare (7.611 m). contrariamente a quanto riportato su Facebook da uno degli amici di Millerioux, post ora cancellato. “Stavamo solo facendo trekking”, precisa Millerioux. In un secondo account FB a suo nome, Millerioux informa che gli scalatori si stanno acclimatando. Il tracker della spedizione l’11 giugno li segnalava vicino allo Shispare. ExplorersWeb ha chiesto a Millerioux di chiarire i loro progetti di scalata ma finora il team non ha fornito ulteriori notizie.
Ralf Dujmovits e Nancy Hansen hanno stabilito il loro Campo Base tre giorni fa in uno dei punti più spettacolari del Karakorum. La loro tenda si affaccia sul Leila Peak, con vista su Masherbrum, Chogolisa e, naturalmente, sulla vetta a cui puntano: il Biarchedi I. “Dire che siamo fortunati è un eufemismo”, ha scritto Dujmovits.
Il 56enne Kim Hong-Bin punta al Broad Peak. In caso di successo, sarebbe il primo alpinista disabile a salire tutti i 14 Ottomila. “Spero che il mio sogno di scalare l’ultima delle 14 vette di 8.000 metri, sia di conforto e speranza per tutte le persone – scriveva ieri l’alpinista sud-coreano sulla sua pagina facebook – Le vaccinazioni, i test PCR, i visti pakistani più complessi, i biglietti aerei, ecc. Sono tutti fatti.”
Altre spedizioni in Karakorum
Sembra che Leridano Victor Sans sia diretto, da solo, al K2. Faceva parte del team di Lina Quesada che ha cancellato all’ultimo momento la sua spedizione in Pakistan. “Dopo molto meditare sui pro e contro di portare avanti quest’anno la spedizione al K2, ho deciso che c’erano troppi inconvenienti. È stato un inverno duro, trascorso allenandomi da sola in Sierra Nevada, superando il Covid, risparmiando e pensando alla situazione. Mi è stato cancellato il volo qualche settimana fa e ora, analizzando la situazione della popolazione in Pakistan, ancora non vaccinata e il grande rischio che comporta l’installazione di un campo base in queste condizioni, ho deciso di rinviare il mio progetto al 2022. Spero di ritornarci con maggiore energia e più forza e speriamo che [questo momento] finisca presto e che si ritorni alla normalità!!!”.
Secondo quanto reso noto da Carlos Garranzo, Sans avrebbe deciso di continuare.
Spedizione K3/Dusum Peak (6.666 m). Fonte: High Mountains Treks & Tours facebook
Jerome Sullivan, Victor Saucede, Elias Martin e Jeremy Stagnetto, sono al Campo Base del Dusum Peak (6.666 m), una vetta nel Sud-Est del Karakorum, nella valle di Kondus. Una zona molto remota e abbastanza inesplorata. La spedizione K3/Dusum Peak è organizzata dall’operatore High Mountains Treks & Tours.