Gli Sherpa partiranno questa notte da C4 per essere in vetta domani 27 aprile
Mingma Gyalje Sherpa (Image Nepal) ha lanciato la sua seconda spinta al vertice della stagione, questa volta sul Kangchenjunga (8.586 m).
Mingma G. è arrivato in elicottero al campo base del Kangchenjunga la scorsa settimana per unirsi al suo team, il primo a raggiungere il Campo 3 (7.000 m), sulla via normale. Ora, il titolare e guida di Image Nepal si occuperà di gestire il lavoro di sistemazione delle corde fino in cima e dei suoi clienti.
“Oggi abbiamo allestito il Campo 4 e fissato 600 m di corda sopra”, ha reso noto Mingma G, ieri 25 aprile. “Domani attrezzeremo altri 1.000 metri e toccheremo la sezione rocciosa sopra il couloir. Domani tutte le squadre si trasferiranno a Campo 4”.
Dopo aver sistemato le corde, gli sherpa torneranno a Campo 4 (7.550 m ca.) per un breve riposo, quindi durante la notte partiranno per la vetta, prevista per mercoledì 27 aprile.
Sirbaz Khan, fa parte della squadra di Image Nepal incaricata di fissare le corde. Il pakistano spera con il Kangchenjunga di conquistare il suo decimo Ottomila.
Khan, non avendo grandi sponsor alle spalle, sta aiutando il team di Mingma G; è andato su e giù per la montagna sei volte, fin oltre Campo 3. Ieri sera il suo tracker lo segnalava a 7.340 metri.
Ci sono molte squadre sul Kangchenjunga in questa stagione, ma non è chiaro quante di loro potrebbero essere pronte a seguire il team di Mingma G fino in vetta.
Sherozhe Kashif, il 24 aprile è rientrato al campo base dopo aver completato la sua seconda rotazione. Poichè il pakistano sta scalando con l’ausilio di ossigeno supplementare, potrebbe essere pronto per la spinta al vertice.
L’italiano Marco Confortola, sulla montagna senza bombole di ossigeno, è appena tornato da due notti al Campo 2 (6.300 m ca.). Il valtellinese ritiene di aver bisogno di almeno un’altra rotazione. “Questa mattina sono rientrato al CB dopo aver trascorso due notti a C2 – scriveva Confortola il 24 aprile – Ieri da C2 posizionato a circa 6.300 mt mi sono incamminato verso C3 a circa 6.700 mt per poi fare ritorno in tenda per trascorrere la notte. Le sensazioni, ad oggi sono ottime e lo è anche il ritmo di queste continue rotazioni che, ricordo, sono fondamentali per l’adattamento fisico. Meglio una buona fatica sulla montagna che l’attesa al CB per il cattivo tempo che trovo snervante e ancor più stancante. I prossimi giorni saranno di riposo al CB per poi tornare di nuovo sulla montagna per spingersi ancora un po’ più su’, dormire ancora più in alto un paio di notti e terminare il ciclo di acclimatamento .Vedremo se tutto ciò sarà possibile e fattibile.”
I rumeni Horia Colibasanu, Marius Gane e lo slovacco Peter Hamor sono appena rientrati al Campo Base dopo aver raggiunto Campo 3, nel fine settimana. Ricordiamo che la cordata non utilizza ossigeno supplementare.
Il team ha in programma la salita dello Yalung Kang (8.505 m) e la traversata fino alla vetta principale del Kangchenjunga (8.586 m) per poi scendere dalla via normale.