Sei giorni dopo il primo vertice, il catalano torna sul punto più alto del pianeta senza l’utilizzo di ossigeno artificiale e in una giornata con forte vento
Quanto annunciato, è diventato reale! Kilian Jornet ha nuovamente messo piede sulla vetta dell’Everest (8.848 m) sei giorni dopo il suo primo vertice. Lo ha fatto senza ossigeno artificiale, in 17 ore dal campo base avanzato (6.500 m) e in una giornata in cui ha dovuto far fronte a forti venti in quota. Il catalano sta bene ed è già sceso al CBA, dove riposa con Sébastien Montaz-Rosset.
Così Jornet ha ridotto sostanzialmente tutti tempi effettuati il 22 maggio. Allora, a causa di problemi di stomaco di cui ha sofferto dai 7700 metri di quota, aveva impiegato 19 ore e 15 minuti dal CBA verso la cima, considerando la partenza dal convento di Rongbuk (5.100 m), dopo aver percorsi 15 km in più.
Con il tempo di 17 ore di questa sua ultima impresa, Kilian Jornet si è avvicinato molt alle due salite dell’Everest più veloci al mondo. Nel 1996, Hans Kammerlander ha impiegato 16 ore e 45 minuti nella sua salita della parete nord, record che l’austriaco Christian Stangl ha abbassato a 16 ore e 42 minuti, 10 anni più tardi. Tuttavia, Jornet ha raggiunto due volte la vetta senza ossigeno in una settimana.