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11 Maggio 2017

Kilian Jornet in cima al Cho Oyu?

Cho Oyu. Foto: K. Jornet. Fonte: facebook

Spedizione al Cho Oyu: incerta la vetta per Kilian Jornet

La vetta del Cho Oyu (8.201 m), è un punto su un pianoro che differisce di poco rispetto ad altri che si trovano sempre lì – riporta barrabes.com – tanto che gli alpinisti, per individuare il vertice esatto,  hanno un riferimento preciso: devono camminare sul pianoro e al momento esatto in cui appare loro l’Everest all’orizzonte, sono giunti in vetta.

Questo è un problema serio quando non c’è visibilità! Ed è esattamente ciò che è capitato a Kilian Jornet.

Racconta Kilian sulla sua pagina facebook:  “Siamo rientrati dopo 10 giorni al Cho Oyu! Emelie Forsberg e tornata a casa per prepararsi alla stagione del trail running, ed io andrò all’Everest. ” Una volta lì, tenterò una marcia non-stop senza l’uso di ossigeno supplementare…

In merito alla salita del Cho Oyu, Kilian scrive:

Kilian Jornet, Cho Oyu. Foto: K. Jornet. Fonte: Facebook

“Dopo il Mezzalama e in soli 3 giorni, eravamo al campo base cinese (4.900 m).  Il giorno successivo, ci siamo portati al campo base a 5,600m. Ci sentivamo bene ma il tempo non ci ha aiutati.

Dopo nove giorni, il 7 maggio, abbiamo fatto il nostro tentativo,  siamo partiti all’1:00 del mattino dal campo 1 a 6.400m. C’era molto vento e freddo. “Abbiamo scalato fino a 7,500m e atteso il sole in un crepaccio per riscaldarci un po’. A quota 7.700m, alla Banda Amarilla, Emelie ha deciso di tornare. Il tempo era peggiorato”

Ho deciso di continuare da solo, superando il punto chiave, la Banda Amarilla, ” più tecnica di quanto mi aspettassi, con arrampicata su ghiaccio e misto”. A circa 8000m,  ha iniziato a nevicare intensamente. Ho continuato la salita senza alcuna visibilità verso quella che ho pensato  essere la vetta. La vetta del Cho Oyu non è chiara, e ad un certo punto ho raggiunto quello che ho pensavo lo fosse. Onestamente non so se era la vetta perché non riuscivo a vedere oltre i miei piedi, ma era lì o da qualche altra parte in giro. Ero molto felice! Erano le 3:00 “

Senza perdere tempo, ho iniziato la discesa. Alle 6:00 p.m. ero al campo 1, si gelava e ho bevuto qualcosa di caldo offertomi da un alpinista, e poi sono sceso al campo avanzato dove si trovava Emelie. Il giorno seguente, rientravamo al campo base cinese.”

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