L’atleta, per la quarta volta sull’Everest, ha già i permessi di scalata per affrontare una delle grandi sfide in sospeso degli Ottomila
Kilian Jornet tornerà in Himalaya questa primavera. Lo abbiamo già annunciato il 14 aprile scorso.
Secondo Josep M. Puig di TV3, l’ultrarunner e alpinista catalano possiede già i permessi di scalata per tentare l’Everest (8.848 m) e il Lhotse (8.516 m) e se non ci saranno battute d’arresto potrebbe iniziare la sua spedizione in Nepal nel mese di maggio. Sarà la sua quarta spedizione sull’Everest, che ha salito due volte in una settimana nel 2017.
Attualmente Kilian si trova nella sua casa in Norvegia, dove ha appena festeggiato la nascita della sua seconda figlia.
Everest affollato in questa stagione
Il Ministero del Turismo nepalese ha già rilasciato 371 permessi di scalata per l’Everest (dato al 21 aprile 2021), poco meno di quelli dell’affollata stagione 2019, ma il dato potrebbe ancora aumentare. Ricordiamo che questo numero comprende i soli alpinisti stranieri, quindi le persone al Campo Base raddoppieranno, contando anche gli sherpa e il personale di supporto.
Le autorità cinesi hanno, invece, chiuso l’accesso agli stranieri sul versante tibetano dell’Everest, dove sarà impegnato un solo team cinese di circa 40 membri.
Il catalano potrebbe tentare la difficile salita dalla Cresta Ovest
Sembra che la prima opzione del catalano sia quella di tentare la traversata Everest-Lhotse, senza ossigeno supplementare, una delle grandi sfide in sospeso degli Ottomila, con la salita dalla Cresta Ovest, la discesa al Colle Sud (C4 dell’Everest, a circa 8.000 metri), e da lì l’attacco diretto del Lhotse attraverso la via Urubko del 2010 per poi terminare la discesa lungo la via normale del Lhotse.
Un altro alpinista ha annunciato di voler tentare la traversata Everest-Lhotse senza ossigeno supplementare questa primavera. Si tratta dell’americano Colin O’Brady, che non ha fornito molti dettagli sui suoi piani, ma che è già al campo base dell’Everest da diversi giorni.
Jilian Jornet ha effettuato tre spedizioni sull’Everest in precedenza. Nel 2015 un devastante terremoto lo costrinse a cancellare la spedizione prima ancora di arrivare in Nepal.
Le tre spedizioni di Kilian all’Everest
La sua prima esperienza sull’Everest è stata nell‘estate del 2016 sul versante Nord e nell’ambito del progetto Summits of my Life. Le cattive condizioni della montagna e il tempo sfavorevole lo hanno costretto ad abbandonare prima di lanciare un serio tentativo di vetta.
È tornato sulla parete Nord dell’Everest nella primavera del 2017 e ha realizzato il suo sogno con una doppia scalata sul tetto del mondo in meno di una settimana. Lo ha fatto per la prima volta il 22 maggio a mezzanotte, in 26 ore dal monastero di Rongbuk (5.100 m); e poi ripetuto il 27 maggio nel pomeriggio, in 17 ore dal CBA (6.500 m).
La sua più recente spedizione sull’Everest risale all’autunno del 2019, sul versante meridionale. A quel punto aveva già messo da parte i suoi obiettivi di velocità e stava cercando vie con un grado maggiore di sfida alpinistica. Quindi ha tentato una nuova via sulla parete Sud-Ovest, che si sarebbe rivelata una variante della via polacca degli anni ottanta. Ha avuto modo di connettersi con la via normale a 8.200 m è salito ancora un po’ verso il Balcony, ma ha deciso di ritirarsi a 8.300 m a causa del pericolo valanghe. Quell’autunno nessuno è salito più in alto di Kilian sull’Everest, che ha approfittato del suo passaggio attraverso il Colle Sud per osservare il tratto che da lì si collega direttamente con il Lhotse, uno dei punti chiave di un’eventuale traversata Everest-Lhotse.