Alpinista, documentarista e scrittore, negli anni ’50, ha affrontato le più difficili vie di roccia e ghiaccio delle Alpi, per poi proseguire in Himalaya e nel Karakorum, dove ha realizzato le prime ascensioni assolute di due Ottomila. Ne ha saliti poi altri quattro e per anni si è dilettato a documentare le montagne più spettacolari e i paesaggi più affascinanti del mondo
L’alpinista e filmmaker austriaco Kurt Diemberger oggi compie 90 anni!
Vincitore nel 2013 del Piolet d’Or alla Carriera, massima onorificenza internazionale nel mondo dell’alpinismo, Kurt Diemberger è stato il primo uomo a scalare il Broad Peak in stile alpino (senza l’ausilio di ossigeno supplementare e portatori di alta quota) nel 1957, e il Dhaulagiri (senza l’ausilio di ossigeno supplementare) nel 1960.
E’ l’unico alpinista ancora in vita ad aver salito due ottomila in prima assoluta.
Ha scalato il Tirich Mir nel 1967, Makalu e Everest nel 1978, Gasherbrum II nel 1979, nuovamente il Broad Peak nel 1984 e il K2 nel 1986.
Alla fine degli anni ’60 Diemberger intraprese anche la carriera di cineoperatore e documentarista d’alta quota, quando Mario Allegri, già compagno di Walter Bonatti in Sud America, lo assunse per girare dei documentari in Perù. Successivamente, Diemberger si specializzò in riprese ad alta quota, accompagnando, tra l’altro, la spedizione francese all’Everest del 1978.
Nel 1976 incontrò Julie Tullis, e i due presto divennero partner professionali, formando quello che venne definito Il film-team più alto del mondo. Insieme, realizzarono documentari su alcune delle maggiori vette del pianeta, fino al 1986. Il suo film “K2 – Sogno e destino”, nel quale racconta la spedizione al K2 del 1986, vinse il premio Genziana d’oro al Festival internazionale film della montagna di Trento del 1989.
La sua attività non si è limitata all’alpinismo, ma ha visto anche spedizioni nel deserto ed ai poli.
Diemberger vive attualmente nel bolognese. Ad oggi, è un apprezzato conferenziere e autore di molti libri e film sulle montagne.