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9 Gennaio 2018

Ski · Ski Touring e Ski Alp · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

La Sportiva Epic Ski Tour: le tre tappe, nel cuore delle Dolomiti

arch. La Sportiva Epic Ski Tour. Gruppo, Damiano Lenzi

Dall’8 all’11 marzo in Trentino, tre giornate fra Cermis, San Pellegrino e Pordoi

Dall’8 all’11 marzo, nel cuore delle Dolomiti, fra Alpe Cermis, Passo San Pellegrino e Passo Pordoi, si disputa la seconda edizione della scialpinistica “La Sportiva Epic Ski Tour”, che promette spettacolo e premi ricchissimi, a cominciare dal montepremi di 46.000 euro da suddividersi fra i primi trenta uomini e le prime quindici donne (causa numero ridotto).

Le tappe

La prima tappa di venerdì 9 marzo è il “prologo”, tecnicamente il più semplice dei tre percorsi con start presso la cabinovia di fondovalle dell’Alpe Cermis, la stessa erta che questo weekend entusiasmerà nel corso della finale del Tour de Ski. Si salirà poi lungo una stradina forestale al fine del raggiungimento della località Doss dei Laresi, proseguendo la propria marcia in una spettacolare notturna sulla via del bosco, affrontando tornanti per altri 350 metri di dislivello dal Doss dei Laresi fino al cambio pelli. La discesa verrà illuminata dalle piste del Cermis, con l’ultimo cambio pelli posizionato qualche centinaio di metri prima dell’arrivo, completando 9.5 km e 750 metri di dislivello.

Tappa numero due sul sentiero della Grande Guerra, a Passo San Pellegrino, lungo un percorso capace di mettere alle prova sia l’atleta esperto che l’appassionato alla ricerca dello scenario perfetto al cospetto delle cime dolomitiche. Partenza da Malga San Pellegrino alla volta del Col de le Palue, prima di salire nuovamente ai 2580 metri di Lastè Pradazzo e scendere velocemente sulla nuova ed entusiasmante pista “La Volata”, con un’ultima breve impennata prima della finish line dopo 10 km e 795 metri di dislivello.

Last but not least la terza tappa de “La Sportiva Epic Ski Tour”, a Passo Pordoi domenica 11 marzo, un finale spumeggiante per chiudere al meglio. Subito salita sulla Forcella, 620 metri di dislivello abbastanza impegnativi da affrontare, con un avvicinamento alla vetta sempre più tecnico.

Ma una volta giunti in cima il ‘prezzo del biglietto’ verrà ripagato  con una vista impagabile sulle Dolomiti. Dalla cima alla discesa avviluppante verso la Val Lasties, uno dei fuoripista più conosciuti in materia scialpinistica, il quale richiede gambe forti e tecnica da freerider: “Prima del traguardo si potrà respirare con la Gluhweinpiste, chiamata così dai maestri di sci di Canazei e che veniva utilizzata per scendere dai rifugi a piste chiuse”, afferma il comitato organizzatore presieduto da Kurt Anrather.