MENU

10 Luglio 2017

Ambiente e Territorio · Appennini · Aree Montane · Emilia Romagna · Italia · Toscana

Le faggete di Sasso Fratino, nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi, sono patrimonio Unesco

Faggete di Sasso Fratino. Fonte: intoscana.it

Prima riserva integrale istituita in Italia nel 1959

La Commissione dell’UNESCO per la World Heritage il 7 luglio ha deciso l’espansione delle faggete vetuste dei Carpazi e di altre regioni d’Europa a un totale di dodici Paesi tra cui l’Italia.

Facevano parte del sito le foreste di faggi di Slovacchia, Ucraina e Germania. Ora sono state inserite anche quelle di Italia e Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Romania, Slovenia e Spagna.

L’Italia partecipa con 10 siti di “eccezionale valore universale” per una superficie di 2127 ettari, e rappresenta, dopo la Romania, il Paese con il maggior numero di siti. Fonte

Le 10 faggete italiane patrimonio dell’Umanità: dalla Toscana alla Calabria

Si estendono dalla Toscana alla Calabria le dieci faggete ricche di piante secolari riconosciute come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Con una superficie complessiva di oltre 2.000 ettari, costituiscono una delle zone più estese di un grande sito ‘diffuso’ che comprende riserve di faggi secolari di ben 12 Paesi, dalla Germania alla Croazia, dalla Bulgaria all’Ucraina, fino alla Spagna.

Quasi tutte le faggete italiane fanno parte di parchi naturali, come quelle che si trovano sull’Appennino tosco-romagnolo e che fanno parte della riserva di Sasso Fratino, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Scendendo nel Lazio, la provincia di Viterbo, che ospita ben due faggete secolari: quella del Monte Cimino, a Soriano del Cimino, e quella del Monte Raschio, nel Parco Naturale di Bracciano-Martignano.

Tra le altre faggete secolari riconosciute patrimonio dell’umanità ci sono quelle del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e, in Puglia, quelle della Foresta Umbra, con piante alte fino a 50 metri che si trovano nel cuore del Parco nazionale del Gargano. Tra Basilicata e Calabria c’è la Foresta vetusta di faggio di Cozzo Ferriero del Parco nazionale del Pollino, che si estende per circa 70 ettari, con piante di quattro secoli.

E’ un riconoscimento, quello delle faggete secolari italiane e di altri 12 Paesi, che segna il punto di arrivo di un processo avviato dieci anni fa con Ucraina e Slovenia, hanno rilevato fonti del ministero dell’Ambiente. Nel 2007, su suggerimento dell’organi consultivo dell’Unesco, l’Unione Internazionale per la conservazione della natura (Iucn), si è deciso si estendere il sito a Slovacchia, Germania, Ungheria, fino all’area dei Carpazi e Albania, Austria, Belgio, Romania, Italia e Spagna. E’ adesso questo sito diffuso a coordinarsi per gestire in modo coordinato le faggete secolari.(ANSA, 9 luglio 2017)