Battezzata “Black Wall”, vi si accede attraverso un tunnel lungo 265 metri scavato nella roccia
Sulle Alpi svizzere è stata inaugurata una pista nera definita “una delle tre più ripide al mondo” dalla società che gestisce il comprensorio sciistico Glacier 3000 a Les Diablerets, nel Canton Vaud.
‘Black Wall’ (muro nero), così è stata chiamata, è una discesa di tre chilometri a cui si accede grazie a una galleria di 265 metri scavata nella montagna che consente di sciare dalla parte più alta degli impianti (oltre 3.000 metri) al col du Pillon (1.546 metri).
“La sua pendenza massima del 104% (46°) – annuncia Glacier 3000 – la rende più ripida della Streif di Kitzbühel (Austria) o del Lauberhorn di Wengen (Svizzera)”, due celebri appuntamenti di discesa libera della Coppa del Mondo di sci alpino. “Solo sciatori molto bravi potranno affrontare questa pista”, spiega Bernhard Tschannen, amministratore delegato della società. Prepararla è stata una sfida, che ha richiesto anche l’utilizzo di un gatto delle nevi con un verricello di 1.400 metri.
Black Wall si trova nel settore di Pierres Pointes, già utilizzato per lo sci dal 1963 al 1999. Questa pista era all’epoca servita da una telecabina, smantellata con il rinnovo degli impianti. Da 20 anni la funivia che collega il Col du Pillon alla stazione intermedia di Cabane (2.525 metri) veniva utilizzata come unico mezzo di trasporto per gli sciatori in salita e discesa. Ora questo impianto serve una pista nera e un percorso sciistico. Il tutto grazie a una galleria con pendenza del 14% e un tappeto da sci al coperto, che si percorre in meno di un minuto.
Se lo sfruttamento del ghiacciaio Tsanfleuron “è incerto per i prossimi decenni a causa dello scioglimento dei ghiacci”, secondo Glacier 3000 il comprensorio ha ora “un’offerta competitiva con tre grandi piste di oltre 1.000 metri di dislivello: la Combe d’Audon ( 7 km), Red run (8 km) e (6 km abbinati alla parte alta della Red run)”. Tutt’e tre si trovano sui versanti settentrionali, con partenza a oltre 3.000 metri di altitudine, “garantendo così un innevamento naturale per cinque mesi l’anno”.