“Di confini non ne ho mai visto uno, ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone.”
Inizio con questa frase, una delle più celebri di Tohr Heyerdahl, antropologo, biologo, esploratore e scrittore norvegese (1914 – 2002). Si parla di assenza di confini e solo alcune persone vivono in questo modo la propria vita. Una di queste è proprio Alberto Guerrini che ho avuto piacere e la fortuna di conoscere diversi anni fa.
Classe 1961, professore di scienze e matematica e da sempre uomo controcorrente; nuotatore esperto da un interessante passato agonistico, fin dalla giovane età si differenzia dai tanti per aver intrapreso una parentesi suggestiva, ovvero quella delle competizioni di nuoto in acque aperte; non molti giorni fa mi chiama a sorpresa avvisandomi che a breve partirà per tentare una nuova incredibile impresa. Destinazione Norvegia, qui il nostro amico Alberto percorrerà a nuoto da sud a nord questa meravigliosa terra, nei tre punti cardinali. L’impresa sarà dedicata per l’appunto al leggendario esploratore Tohr Eyerdahl che tanto lo ha ispirato.
Alberto da dove è iniziato tutto ciò, quali sono state le tue prime esperienze ?
Allora il mio battesimo agonistico in mare aperto è stato, come già accennato prima, nel 1978 all’età di 17 anni, a Moveglia in Liguria, ad una gara, quando questa disciplina era ancora praticamente illegale e tra l’altro sono stato l’unico veneto ad aver partecipato. Da quel momento non sono più riuscito a farne a meno, un’attrazione fatale tra me e “l’elemento acqua” al di fuori delle piscine. E così è iniziato un mio nuovo percorso pieno di sfide e avventure, appunto senza limiti.
Raccontaci di queste sfide e del tuo rapporto con questo “elemento”
Sì beh per me il mare è bellissimo, come tutta la natura ovviamente, ma solo lui mi regala questa fortissima sensazione di esplorazione non solo geografica, ma anche introspettiva. Mentre nuoti sei in silenzio che ascolti te stesso, guardi il fondale, regoli il tuo respiro, durante il gesto del nuoto entri in simbiosi con l’acqua sulla quale galleggi e avanzi, da solo, volando… Magnifico.
Mi hai raccontato una volta del tuo incontro con i delfini…
Sì un regalo che Dio ha voluto farmi al largo delle coste della Manica, stavo appunto facendo un’attraversata in allenamento quando all’improvviso un gruppo di delfini mi ha circondato. Si sentiva il loro tipico richiamo attraverso l’acqua, stavano giocando con me incuriositi. Sono persino riuscito ad avere un contatto con una femmina, credo, aggrappandomi a lei delicatamente e facendomi trascinare per alcune decine di metri. Un emozione che andava oltre ogni mia immaginazione, difficile poi riprendere la nuotata, mi davvero sono commosso quella volta.
Fantastico, che esperienza! Ma quindi Alberto davvero tu nuoti sempre senza muta anche in situazioni a volte estreme?
Assolutamente sì, per mia scelta ho sempre nuotato senza ausilio di pinne e muta, quindi vado solo con costume, occhialini e quando mi avventuro per molto tempo nei mari freddi mi spargo sulla pelle un miscela di vaselina e lanolina difficilissima poi da togliere e per questo valuto sempre attentamente se utilizzarla o no.
Dicevamo delle tue imprese, ce le puoi elencare brevemente?
Certamente,facendo una sintesi sono andato in Scozia ad attraversare il famigerato lago di Loch Ness, poi il lago Balaton, il Dough Gill in Irlanda, in Italia ho poi attraversato il lago di Garda, quello di Bracciano e parlando di mare ho fatto il periplo del Delta del Po e quello del Conero. Ho attraversato anche lo stretto di Messina effettuando alcuni record e anche quello di Gibilterra. Ultima mia frontiera sono diventate le acque fredde, con l’attraversata della laguna di Chioggia a novembre e il Golfo di Lerici a dicembre.
Sei a conoscenza del wild swim?
No Aron, mi è nuova questa cosa non ne sono al corrente, ma poco mi importa ora.
Abbiamo prima accennato di Thor Eyerdall, ho capito che lui ti ha ispirato moltissimo, come mai?
Tutto è nato per caso, dalla lettura di un suo libro dal titolo Kon-Tiki dove racconta un’incredibile avventura da lui vissuta nel lontano 1947. Thor ha praticamente realizzato una zattera seguendo fedelmente le antiche tecniche preistoriche di costruzione e utilizzo di materiali, con questa poi ha attraversato l’Oceano Pacifico, dal Perù a Tahiti in 101 giorni per dimostrare che una eventuale colonizzazione della Polinesia non era poi cosa impossibile. Hanno persino fatto un film nel 2012 su questa eccezionale impresa e che ha riscosso notevole successo, ma mai uscito qui in Italia purtroppo. Questo incredibile uomo non si è fermato solo qui, ha persino vissuto un anno intero da solo, nell’isola selvaggia di Fatu Hiva. Mi stavo dimenticando che Tohr ha anche fatto, con la sua zattera in preparazione all’attraversata Oceanica, la navigazione di tutta la Norvegia, da sud a nord, nei 3 punti cardinali. Ecco quindi il motivo per cui gli dedico questa mia avventura, nella sua terra natale.
Incredibile davvero, non pensavo potessero esserci persone in grado di fare cose del genere. Raccontaci se puoi in dettaglio cosa proverai a fare…
Sì, partirò con la mia auto qua dall’Italia,in autosufficienza, bella carica di rifornimenti perché si sa, in Norvegia il mangiare costa molto e a me poi in particolare serve ogni tanto qualche buon piatto di pasta all’italiana perché nuotare in tali condizioni richiede molte energie. Ho quindi programmato di iniziare il primo periplo dal faro di Lindesnes Kapp, capo sud della penisola Norvegese, a pochi chilometri dove nacque Tohr. Qui nuoterò facendo attenzione alle condizioni del mare che non conosco bene e non so quindi cosa mi aspetterà. Se andrà tutto bene, dopo questa prima tappa andrò poi a Oslo,per ricaricare le energie facendo visita al museo dedicato al leggendario esploratore. Riprenderò poi a nuotare da ovest con l’obiettivo poi di arrivare fino al nord. Speriamo bene!
Ti sento positivo e determinato, andrà benissimo vedrai. Concluderei chiedendoti sorridendo, quale sarà la tua colonna sonora di questa incredibile esperienza.
Il viaggio inevitabilmente sarà lungo e quindi ascolterò molto blues, cadrò inevitabilmente nell’ascolto poi della musica gaelica e a seguire, per caricarmi bene appena prima delle lunghe nuotate in mare aperto, ci sarà di sicuro una bella iniezione di Rock!
Grazie Alberto, grazie per quello che hai fatto e per quello che farai. Ci sentiamo al tuo rientro!
Assolutamente sì, se tutto procede per il meglio tornerò in Italia a fine agosto, sono emozionato, vi terrò aggiornati anche tramite il mio blog.
Ecco dove potete seguire giorno dopo giorno Alberto Guerrini: www.algulliver.com
Intervista fatta il 23 luglio 2016 due giorni prima della partenza.
Aron Lazzaro