Per il momento, è l’unico vertice della stagione sulla montagna. Iniziata la discesa con gli sci di Ziemski
Un piccolo team di esperti alpinisti ha completato il tratto da Campo 4 alla vetta del Kanchenjunga (8.586 m), senza il supporto di Sherpa, senza l’ausilio di O2 supplementare e malgrado su tale sezione non fossero presenti corde fisse. Si tratta dei polacchi Bartek Ziemski e Oswald Pereira. I due hanno raggiunto il vertice della terza montagna più alta della Terra lunedì 27 maggio. La conferma arriva dalla testata polacca Wspinanie.
Ziemski è sceso con gli sci fino a Campo 4, a circa 7200 m s.l.m. e pare intenda continuare. Dopo una difficile discesa, Anche Oswald è arrivato al Campo 4.
Si attende il loro rientro in sicurezza al Campo Base, per ricevere più dettagli in merito.
Ricordiamo che, sempre in questa stagione e nell’ambito del MAD Ski Project, i due polacchi hanno scalato con successo anche il Makalu (8.481 m), dove Bartek ha utilizzato gli sci per gran parte della discesa.
Team commerciali senza vetta
Gli sherpa non sono riusciti a fissare le corde sull’ultimo tratto della montagna, pertanto niente vetta per i team commerciali, che sono rientrati al Campo Base a bocca asciutta.
“Ancora una volta, niente cima”, ha scritto delusa Uta Ibrahimi (Albania-Kosovo), su InReach, . “In due giorni ho visto così tanti sherpa al Campo 4, ma nessuno disposto a sistemare le corde o a spingersi verso la vetta in condizioni così favorevoli”.
Ibrahimi, ha trascorso 30 giorni sulla montagna. Dopo le rotazioni e una spinta al vertice fallita l’11 maggio, i team hanno lanciato un ultimo tentativo giovedì scorso. Sabato Ibrahimi ha raggiunto il Campo 4 senza ossigeno supplementare. Lì ha atteso che la squadra di sherpa sistemasse l’ultima sezione della montagna. Ma niente di fatto.
“Cinque membri della squadra di fissaggio corde sono saliti e scesi di nuovo”, ha riferito. “Nessun fissaggio. Nessuna spinta al vertice. Tempo e condizioni bellissime, tanti sherpa, zero motivazione”.
Ibrahimi, che ha promesso un post più approfondito sul suo blog, è stata la prima ad annunciare il successo di Bartek e Pereira sul Kangchenjunga: “I polacchi hanno raggiunto la vetta: nessuna corda fissa e nessun sherpa, erano soli”, ha scritto Uta dal Campo Base. “C’è da congratularsi con loro e anche da riflettere”.
Aggiornamento:
Bartek Ziemski e Oswald Rodrigo Pereira hanno raggiunto il Campo Base del Kangchenjunga alle 15.00 (ora in Nepal).
Ziemski è sceso con gli sci dalla vetta, anche se ha dovuto togliersi gli sci per due traversate e una salita di 20 metri su un seracco, poco prima di Campo 4. Ha raggiunto il Campo 4 alle 19:00 dove ha atteso Oswald. Pereira, sceso senza sci, ha affrontato una discesa molto più lunga e faticosa. Lo staff degli alpinisti, riferisce che ad un certo punto è caduto per diversi metri, infortunandosi seriamente il piede sinistro. Ha continuato la discesa e ha poi deciso di bivaccare a 7.600 m, a causa della lunga permanenza ad alta quota. La mattina dopo Ziemski, che era rimasto in contatto radio e via satellitare con il compagno, è risalito per andargli incontro. Lo ha trovato in condizioni relativamente buone ed entrambi sono rientrati sani e salvi al Campo 4, dove hanno trascorso la notte.
Il 29 maggio, Ziemski ha ripreso la discesa con gli sci mentre Pereira ha continuato a scendere a piedi. La discesa di Ziemski dal Campo 4 al Campo 2 è stata pulita, fatta eccezione per la salita e discesa di un seracco di 10 metri vicino al Campo 3 inferiore, secondo quanto riportato dalla Associazione Polacca degli Sport Himalayani (PHS).
Tra il Campo 2 e il Campo 1, Ziemski ha dovuto affrontare a piedi una sezione rocciosa, che ha reso impossibile realizzare una pura discesa con gli sci. Dal Campo 1 al punto più basso senza neve (5.600 m), ha utilizzato una corda fissa per circa cinque metri. Gli alpinisti sono rientrati al campo base il 29 maggio, poco prima delle 15:00.