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14 Novembre 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

“Mahsa”: nuova via sui Torrioni del Ru in val di Lanzo aperta da Grassi-Giustetto

Via Mahsa. Fonte vallidilanzoinverticale.it

La nuova via di arrampicata è intitolata alla giovane donna curda Mahsa Amini morta per non aver indossato in modo corretto l’hijab

Il 22 ottobre scorso, Gian Maria Grassi e Renato Giustetto hanno aperto una nuova via di arrampicata sui Torrioni del Ru, alle pendici del versante sud dell’Uja di Mondrone, nelle valli di Lanzo, intitolandola alla giovane curda Mahsa Amini, morta dopo essere stata arrestata in Iran per aver indossato in modo sbagliato l’hijab.

“La prima esplorazione di questa porzione di parete dei Torrioni del Ru, compresa tra le vie il “Quartino” e la via “Fantasia”, è stata effettuata da Gian Maria Grassi e Luca Berta nel 2019  – si legge su vallidilanzoinverticale.it –  Già allora era risultato un percorso interessante e con buona roccia. La Via “Mahsa” aperta a ottobre da Giustetto e Grassi  ripercorre solo in alcuni brevi tratti l’itinerario del 2019″.

Alberto Caresana, Istruttore nazionale di arrampicata libera (Inal) e della Scuola centrale di alpinismo del Cai ha così commentato:  «Credo che la nuova via Mahsa Amini sia un gesto di grande rilevanza a riprova di una sensibilità in divenire nei confronti delle donne, anche nell’alpinismo. Per noi alpinisti una nuova via è al pari di un’opera d’arte per un artista. Quando la si dedica ad una persona generalmente si tratta di amici, anch’essi spesso forti alpinisti, prematuramente scomparsi. È un modo per prolungarne la memoria e manifestare il nostro riconoscimento. La traslitterazione di questo messaggio va però anche al di là del “genere”, perché riconosce e onora la forza di chi lotta per la libertà ed i propri diritti, in qualsiasi forma essi si esprimano. L’arrampicata, del resto, ha il significato sublime e recondito di essere un gesto inutile che voglio essere libero di fare, perché mi piace».

La targa alla base della via Masha, Torrioni del Ru, Valli di Lanzo Foto arch.Gian Maria Grassi/ Renato Giustetto

Il 13 settembre 2022 la 22enne Mahsa Amini, è stata arrestata a Tehran dalla polizia iraniana, dove si trovava con la sua famiglia per fare acquisti, a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo. Dopo l’arresto per aver indossato l’hijab in modo scorretto (forse troppo allentato) e stata condotta presso una stazione di polizia. La giovane donna è deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica.

La ragazza presentava ferite riconducibili ad un pestaggio, nonostante la polizia affermasse che era morta a seguito di un infarto, versione smentita da subito dai genitori della ragazza. Secondo loro, la figlia sarebbe stata picchiata duramente in carcere, e le percosse sarebbero state la causa del ricovero in ospedale il 16 settembre, e della morte avvenuta sempre lo stesso giorno. Approfondimento