Tentativo al vertice intorno al 6 maggio
Marc Batard, da martedì 19 aprile, è al Gorak Shep (5.140 m). Qui ha allestito il suo Campo Base, da dove tenterà la scalata dell’Everest senza l’ausilio di ossigeno supplementare.
Batard è partito per il Nepal il 26 marzo con un unico obiettivo: festeggiare il suo 70esimo compleanno con un’impresa mai realizzata prima da un alpinista della sua età.
Accolto all’aeroporto di Kathmandu (Nepal) da Pasang Nuru Sherpa, suo compagno di cordata, e dal figlio di quest’ultimo, il noto alpinista francese, accompagnato da suo figlio Alan, ha raggiunto in jeep il villaggio da cui è partito a piedi per Namche Bazar (3.440 metri), la capitale degli sherpa.
All’arrivo al CB, Batard ha riferito : “Siamo arrivati al campo base ieri (martedì, ndr) e oggi abbiamo fatto il nostro primo giorno di salita. Domani ci riposeremo. La connessione a Internet è terribile. »
Il “velocista dell’Everest” intende intraprendere la scalata dalla cresta del Sundare (5.880 m), che gli permette di evitare la pericolosa Cascata di ghiaccio del Khumbu. La via segue poi una cresta innevata di oltre 400 metri di dislivello che arriva direttamente nella cresta occidentale, consentendo così di raggiungere il Campo II (6.450 m) evitando i crepacci e i seracchi dell’Ice Fall.
Prima di partire aveva programmato di lanciare il tentativo intorno al 6 maggio.
Venerdì 22 aprile, il team ha informato di aver montato la tenda vicino al Sundare Peak. Sabato 23, la spedizione ha iniziato ad attrezzare la via per raggiungere il Campo 1 dell’Everest.
Il 24 aprile, Batard ha pubblicato un breve video sulla sua pagina facebook, che mostra suo figlio Alain impegnato in un passaggio piuttosto ripido.