Con la scalata di queste due vette, l’alpinista valdostano completerebbe tutti i 14 Ottomila della Terra
L’alpinista e guida alpina valdostana Marco Camandona è partito per il Pakistan dove tenterà di scalare Gasherbrum I e II, con l’obiettivo di ‘chiudere il cerchio’ e realizzare il suo sogno: conquistare senza ossigeno supplementare tutte le 14 vette di oltre 8.000 metri di altitutine.
La spedizione, “The Beautiful Mountain”, include i valdostani Abele Blanc e Dante Luboz.
Blanc, 54 anni, è uno dei pochi alpinisti italiani ad aver completato tutti i 14×8000, oltre ad aver introdotto Marco all’alpinismo. “Nel 1996 – ricorda Camandona – la prima volta insieme in spedizione, oggi si va a programmare un lungo viaggio fatto di emozioni”.
Camandona intende concatenare Gasherbrum I e II, senza scendere al campo base e il più velocemente possibile. I vertici sono previsti tra metà e fine luglio.
Gasherbrum I (8.068 m) e Gasherbrum II (8.035 m)
Il Gasherbrum I (8.068 m), è l’undicesima montagna più alta della Terra. Noto anche come K5 e più poeticamente cone Hidden Peak (cima nascosta), si trova nella parte inferiore di una dorsale ad arco che va da nord a sud, rivolta ad ovest, lungo la quale passa il confine tra Pakistan e Cina. Questa dorsale è delimitata dal Ghiacciaio del Baltoro ad ovest e dal ghiacciaio Urdok ad est. La prima ascensione fu compiuta il 5 luglio 1958 da Pete Schoening e Andy Kauffman, membri della spedizione statunitense guidata da Nicholas B. Clinch.
Il Gasherbrum II (8.035 m), è la tredicesima montagna più alta della Terra. È noto anche come K4 ed è la seconda vetta più alta del massiccio del Gasherbrum. La prima ascensione fu compiuta l’8 luglio 1956 da Fritz Moravec, Josef Larch e Hans Willenpart, membri di una spedizione austriaca.
Tra il 23 e il 30 giugno 1984 Reinhold Messner e Hans Kammerlander realizzarono il primo concatenamento del Gasherbrum II e Gasherbrum I, senza passare dal campo base, senza rifornimenti di materiale e viveri preventivi e senza incontrare altri alpinisti. Si trattò anche del primo concatenamento in assoluto di due montagne di ottomila metri.
Marco Camandona
Alpinista di fama internazionale, guida alpina e maestro di sci alpino, Marco Camandona è allenatore federale di scialpinismo e direttore tecnico, da oltre 20 anni, di una delle più grandi manifestazioni sportive valdostane, il “Tour du Rutor Extrême” gara internazionale di scialpinismo a tappe. Inoltre è presidente de La Grande Course, circuito internazionale di scialpinismo che racchiude le 6 più grandi gare di scialpinismo al mondo ed è membro del Soccorso Alpino della Valle d’Aosta.
È salito sulle vie più impegnative delle Alpi, dal Monte Bianco alle Dolomiti, e aperto vie nuove in Himalaya, dal 1996 ad oggi, ha preso parte a più di trenta spedizioni alpinistiche e ha intrapreso viaggi d’avventura in tutto il mondo, salendo le sei montagne più alte di ogni continente (‘Seven Summits’).
Ad oggi ha al suo attivo 12 dei 14 Ottomila del pianeta, scalati senza l’ausilio di ossigeno supplementare: Cho Oyu (8.210 m) e Shisha Pangma (8.048 m) nel 1998, K2 (8.611 m) nel 2000, Annapurna (8.091 m) nel 2006, Everest (8.848 m) nel 2010, Kangchenjunga (8.586 m) nel 2014, Makalu (8.463 m) nel 2016, Lhotse (8.516 m) nel 2018, Manaslu (8.163 m) nel 2019, Dhaulagiri (8.067 m) nel 2021, Nanga Parbat (8.126 m) e il Broad Peak (8.047 m) nel 2022.
Nel 2023 Camandona ha scalato il Mt. Vinson (4.893 m), in Antartide.