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4 Luglio 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Marek Radovský e Juraj Švingál aprono quattro nuove vie nella Cordillera Blanca

Marek Radovský e Juraj Švingál aprono nuove vie nella Cordillera Blanca, giugno 2024. Fonte SHS James

Gli slovacchi hanno sfruttato al meglio il loro piano B firmando quattro vie alpinistiche in Perù, completando probabilmente la prima assoluta nel Nevado Tauar (4.950 m)

Marek Radovský e Juraj Švingál sono reduci da una nuova spedizione nella Cordillera Blanca  (Ande, Perù) dove,  nonostante le condizioni non così favorevoli, hanno aperto quattro nuove vie.

La prima meta della spedizione è stata la valle di Tuctubamba, a fine maggio. Come ha riferito Marek Radovský alla Federazione slovacca, dopo la prima settimana di giugno,  i piani della spedizione erano stati realizzati solo al 50%. “La nostra permanenza nella Valle di Tuctubamba non è stata esattamente come ci aspettavamo. Un inverno estremamente secco ha fatto sì che tutte le cime, compreso il Taulliraju meridionale che abbiamo scalato l’anno scorso, non avessero neve e tanto meno ghiaccio”.

Nonostante ciò, la squadra è riuscita a trovare altri obiettivi.

“Siamo riusciti a completare la prima salita della torre di roccia del Nevado Tauar (4.950 m); probabilmente siamo stati i primi a mettervi piede”. Lì il team ha aperto “Guardian of Tucubamba Valley”, una linea  con un dislivello di 340 metri, sviluppata su nove tiri di difficoltà massima di 7a+.

I due slovacchi non hanno trovato in valle la possibilità di scalare del misto. Si sono, dunque, dedicati all’esplorazione per poi finire nella valle successiva, dove hanno individuato una “bella parete vergine di 200 metri”, a circa 4.700 metri di altitudine, sulla Laguna Suyrococha. La bellezza di quella formazione rocciosa li ha spinti a fermarsi ad arrampicare per un paio di giorni. Il primo giorno hanno firmato “Gringos” (170 m, 6b) e il giorno successivo hanno salito “Gracias Bandidos” (200 m, 5c).

Arrampicata su ghiaccio e misto all’Oschapalca

La squadra ho poi deciso di tornare a Huaraz. Gli slovacchi si sono trasferiti nella valle del Llaca, per cercare di “approfittare delle condizioni abbastanza buone per arrampicare su misto sulla parete sud dell’Ocshapalca”, una cima di 5.800 metri.

Dopo un rapido avvicinamento, hanno scelto una linea e iniziato la salita. La via prevedeva arrampicata su ghiaccio con tratti occasionali su  misto che appagavano le loro aspettative. Un ultima sezione più accessibile, su ghiaccio e neve, li ha portati in cresta, a circa 5.800 metri,  chiudendo la via. Si sono calati di notturna in corda doppia, per poi farsi strada attraverso il labirinto di ghiaccio fino alla loro tenda.

Il team ha battezzato la linea Orgasmo Multiple (600 m, M7, WI5, 90º). La parte finale coincide con l’uscita di una via esistente, anche se gli slovacchi fanno notare che “ora è completamente diversa, perché le condizioni sono molto cambiate negli ultimi anni”.