Tre italiani tra le vittime. Due alpinisti sono in gravi condizioni
Ci sono tre vittime italiane identificate in seguito al crollo del seracco sulla Marmolada, nelle Alpi orientali, al confine tra la provincia di Trento e la provincia di Belluno.
Una di esse è originaria della provincia di Vicenza – da qui proveniva una comitiva di 4 persone (3 mancano all’appello), – l’altra della provincia di Treviso; sono entrambi guide alpine.
Anche una terza persona identificata sarebbe veneta. Tra i dispersi, che al momento sarebbero 17, ci sarebbe anche un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei. Intanto sui social è comparso in queste ore un selfie che riprende sulla vetta, prima del distacco del seracco, uno dei vicentini dispersi, Filippo Bari, di 27 anni.
Si contano invece otto feriti, di cui due in gravi condizioni.
Tra i feriti ci sono due cittadini tedeschi. Per ora i deceduti sono sei, dei quali quattro già identificati. E’ quanto apprende l’ANSA dagli inquirenti.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in mattinata sarà a Canazei (Trento) dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca sulla Marmolada.
Insieme al capo dei Dipartimenti della Protezione civile, Fabrizio Curcio, alle autorità locali e ai soccorritori verrà fatto il punto della situazione.
I parenti delle vittime e dei dispersi a Canazei
I vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte con i droni la zona del crollo in Marmolada e in mattinta si sono alzati in volo anche i droni del Soccorso alpino del Trentino.
Nel frattempo a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi,
Le vittime sono tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti, in mattinata, inizieranno il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi.
Al momento sono 6 le vittime confermate: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi. Le condizioni meteorologiche saranno determinanti per valutare l’intervento diretto dei soccorritori: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo di sicurezza alle operazioni, visto che sulla montagna è rimasto un’enorme quantità di ghiaccio pericolante. Per valutare come procedere sarà fondamentale la valutazione dei meteorologi di Arabba e Meteo Trentino.
Sono proseguite anche nel corso della notte le attività dei soccorritori sul ghiacciaio della Marmolada per cercare eventuali superstiti dopo il disastro di ieri. Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona. Al momento non vi sono notizie sull’esito dei sopralluoghi.