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22 Gennaio 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Orientali · Aree Montane · Europa

Martin Sieberer e Lukas Waldner aprono una nuova via diretta sulla Nord dello Schrammacher nelle Alpi dello Zillertal

Martin Sieberer e Lukas Waldner aprono Direttissima sulla parete Nord dello Schrammacher. Fonte instagram Sieberer

La via “Direttissima”, 800 metri, presenta difficoltà fino a M7, AI6

Martin Sieberer e Lukas Waldner hanno aperto una via diretta di alta difficoltà sulla parete Nord dello Schrammacher, una cima piramidale non molto alta (3.410 m) ma imponente, adiacente al Sagwand, nella conca della Valsertal, nelle Alpi dello Zillertal (Austria).

I due alpinisti austriaci hanno salito una via, “Direttissima”, di 800 metri, con difficoltà fino a M7, AI6.

“Prima di dicembre ci conoscevamo appena – ha raccontato Sieberer, noto per le sue scalate con Simon Messner – Eravamo amici su Instagram e avevamo scambiato qualche parola a una fiera di montagna”.

Poi, alla fine di dicembre 2023, i due hanno avuto la possibilità di salire la via Limited in Freedom sul Pilastro Centrale del Sagwand e, alcuni giorni dopo, facevano già nuovi progetti.

“E’ bastata una foto di Lukas e mi sono convinto che dovevamo tornare in Valsertal”, scrive Martin su Lensecapestories.at.
“Nonostante le previsioni … (Schrammacher -25 gradi), saliamo al rifugio Geraer Hütte nel tardo pomeriggio del 15 gennaio, in direzione della base dell’imponente Schrammacher.. ”

“L’idea sembrava assurda”, ha ammesso Sieberer. I due si sono avvicinati alla parete con poche informazioni sulle condizioni, in uno dei giorni più freddi dell’inverno e progredendo in neve profonda fino in fase di avvicinamento.

“Dopo circa due ore, avevamo già completato l’avvicinamento e il primo nevaio più ripido e ci siamo messi al lavoro sulla prima cengia di roccia. La parete nord dello Schrammacher è attraversata da diverse sezioni di neve che la percorrono longitudinalmente da ovest a est. Il nostro piano era passare da una sezione di neve all’altra nel modo più diretto possibile. A volte dovevamo scalare passaggi misti e a volte speravamo in lastre di ghiaccio arrampicabili.

Sieberer conosceva già la parete Nord, poiché vi aveva aperto “Goodbye Innsbrooklyn” con Simon Messner, nel 2022.

“La parete [nord] fu scalata 75 anni fa e classificata V+”, ha scritto Sieberer nella relazione. “L’esperienza ci ha insegnato che cinque, su una scala fino a sei, può significare qualsiasi cosa e, inoltre, la parete fu scalata in estate, quando asciutta. In inverno, con gli attrezzi da ghiaccio e i ramponi, l’arrampicata in placca non è così facile da affrontare…”.

Il primo problema è sorto in corrispondenza della seconda fascia rocciosa, che ha comportato un difficile tratto su lastre di roccia fino a M7 che non era stato previsto e che ha portato via del tempo prezioso.

Al di sopra di questo punto, gli alpinisti sono riusciti a seguire sottili strati di ghiaccio con neve. Le condizioni del ghiaccio erano molto buone, tuttavia la difficoltà maggiore si è presentata nei tratti superiori, quando Martin e Lukas hanno cercato di salire una via diretta che portava direttamente in cima.

Dalle parole di Sieberer:

“Sono salito su una rampa piena di neve perfetta fino a poco sotto uno strapiombo bloccato da un fungo di neve. Era difficile da scavalcare, per non parlare di buttarlo giù. Provo a scavalcare a destra e a sinistra, finché finalmente trovo spazio in ginocchio sul fungo alto 1 metro. Trovo un buon posizionamento ed ecco che un vecchio spit arrugginito spunta dalla roccia. Mentre lo aggancio, viene quasi verso di me. Mi preparo allo strapiombo, cerco di raddrizzarmi e l’intero fungo di neve si stacca e cade con me..”

Fortunatamente, le soste hanno tenuto tutte e Sieberer è atterrato dolcemente, insieme al fungo di neve, appena tre metri sotto. “Ho potuto continuare subito a salire e, tolto l’ostacolo, ho trovato rapidamente una soluzione per lo strapiombo”.

Dopo altri due tiri e nonostante la roccia friabile, gli scalatori hanno raggiunto la cresta alle 16:30 del 16 gennaio. Insieme hanno percorso gli ultimi metri fino in cima.

La discesa dal versante est è stata lunga. C’era molta neve e ha richiesto molta attenzione. Il team, esausto, è rientrato al rifugio alla luce di una lampada frontale di emergenza alle 20:00.

“È stata un’altra giornata unica e una grande avventura nella selvaggia Valsertal. Una scalata che ricorderò per molto tempo”, ha concluso Sieberer.

 

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