I francesi Sébastien Ratel, Thomas Auvaro, Léo Billon e Jordi Noguere in diretta streaming durante la salita di una storica parete del massiccio del Monte Bianco
Poche volte un’ascensione alpinistica è stata seguita dal vivo, tanto meno comodamente della propria abitazione, anche se la tecnologia attuale lo consente. Quest’inverno, gli appassionati di alpinismo hanno potuto assistere quasi in tempo reale alla prima salita del K2 attraverso un video pubblicato dagli stessi alpinisti sui canali social e molte immagini sono state trasmesse per anni dalla cima dell’Everest.
Trasmettere una salita altamente tecnica e pericolosa su una grande parete alpina, sembrava davvero complesso. Tuttavia, è esattamente ciò che ha fatto il GMHM (Gruppo Militare di Alta Montagna), pubblicando sul proprio canale YouTube la diretta streaming dell’apertura di una nuova via sulla Parete Ovest del Petit Dru, compiuta da Sébastien Ratel, Thomas Auvaro, Léo Billon e Jordi Noguere.
24 ore di trasmissione
Il quartetto è stato filmato a distanza mentre scalava la storica parete del massiccio del Monte Bianco. Alcune riprese sono state realizzate con l’ausilio di un telescopio, altre effettuate in parete dagli stessi alpinisti. La scalata sulla parete Ovest del Dru è stata messa a disposizione degli utenti con una chat, dove ognuno poteva commentare, o porgere domande.
L’esperienza è stata un successo. Sotto l’aspetto alpinistico, Sébastien Ratel, Thomas Auvaro, Léo Billon e Jordi Noguere hanno raggiunto la vetta del Petit Dru domenica, dopo aver aperto una nuova via di difficoltà fino a M8, circa.
I quattro alpinisti sono attesi oggi a Chamonix.
Un po’ di storia
La ovest del Petit Dru è una parete storica delle Alpi, considerata impossibile fino al XX secolo. I suoi 1.000 metri di dislivello furono superati per la prima volta nel 1952 da Adrien Dagory, Guido Magnone, Lucien Bérardini e Marcel Lainé.
Tre anni dopo, Walter Bonatti scrisse una delle pagine più memorabili della storia dell’alpinismo, affrontano in solitaria il Pilastro Sud-Ovest (“Via Bonatti”).
Anche l’americano Royal Robbins vi lasciò la sua firma, con “Diretta Americana” nel 1962 insieme a Gary Hemming, e “Direttissima Americana” del 1965 compiuta insieme a John Harlin.
Molte di queste vie non esistono più, a causa delle enormi frane avvenute sulla parete nel corso degli anni.