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6 Agosto 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Matteo De Zaiacomo e Chiara Gusmeroli in viaggio verso la Nangma Valley in Pakistan

Matteo De Zaiacomo e Chiara Gusmeroli alla partenza per il Pakistan. ©CAI

Obiettivi principali della coppia: Amin Brakk (5.850 m) e Shingu Charpa (5.980 m)

Matteo De Zaiacomo (31 anni), neo-presidente dei Ragni di Lecco, e Chiara Gusmeroli (27 anni) sono in viaggio per le guglie di roccia  della Nangma Valley, in Pakistan. Puntano all’Amin Brakk (5.850 m) e allo  Shingu Charpa (5.980 m). La spedizione è patrocinata dal CAI.

“L’Amin Brakk e lo Shingu Charpa sono tra le più belle montagne di granito che abbia mai visto, per il momento solo in fotografia”, ha riferito Matteo al Club Alpino Italiano“Con Chiara, non vediamo l’ora di vederle anche da vicino”.

La coppia è partita per il Pakistan domenica 4 agosto e ha intenzione di trattenersi al Campo Base per circa 25 giorni.

“Sono circa 10 anni che ho in mente questo nome: Nangma Valley! Mi son ripromesso che una volta nella vita sarebbe stato obbligatorio andare a vedere queste montagne nel Karakorum, un pochino fuori dalle rotte classiche ma dove le pareti sembrano fare al caso nostro, nell’ottica di un alpinismo tecnico oltre i 4000 metri.”, ha spiegato Matteo al CAI.

Amin Brakk e Shingu Charpa

Le guglie di roccia  della Nangma Valley, in Pakistan. Fonte CAI

La valle di Nangma si trova nell’angolo sud-orientale del Karakorum, vicino a Hushe, un po’ lontano dai giganti del Baltoro.

L’Amin Brakk è stato scalato per la prima volta dagli spagnoli Silvia Vidal, Pep Masip e Miguel Puigdomenech nel 1999. Il team trascorse oltre 30 giorni in parete, scalando una linea di 1.650 m al centro della parete occidentale che battezzarono Sol Solet.

Sullo Shingu Charpa, la coppia punterà all’inviolata cresta nord, 1.600 metri di dislivello verticale, che reputano  uno dei progetti alpinistici più ambiziosi della valle. “È una delle scalate più estetiche che si possano immaginare”, hanno affermato.

Altri obiettivi

I due alpinisti hanno anche un altro potenziale obiettivo,  il Drifika (6.447 m).

La coppia spera di scalare almeno una delle tre vette, diversamente tenteranno  alcune vie più brevi del fondo valle, in caso le finestre non permettano lunghi periodi lontani da campo base.

“La valle offre il vantaggio di poter cambiare il progetto in funzione alle condizioni – hanno spiegato – qualora dovesse essere troppo secco per le salite di misto, le possibilità di arrampicare su roccia sono pressoché illimitate e viceversa in caso di forte innevamento”.

Zaiacomo rappresenta la nuova generazione di grandi scalatori italiani. Nel 2022, ha aperto una nuova via sulla parete est del Cerro Torre con Matteo Della Bordella e David Bacci. Durante le sezioni superiori della scalata, il team collaborò con Corrado Pesce e Tomas Aguilo, ma il successo dell’impresa  si trasformò in tragedia con la morte di Aguio e Pesce  durante la discesa.

In coppia, Zaiacomo e Gusmeroli hanno ripetuto l’impressionante via Afanasieff sul Fitz Roy.