Spedizione unica nel suo genere e in completa autosufficienza. Un mix tra viaggio, esplorazione e alpinismo che vedrà i tre alpinisti compiere un lungo viaggio, a bordo dei kayak, nell’oceano artico prima di poter affrontare una parete inviolata di 1200 metri
Destinazione Groenlandia per Matteo Della Bordella, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer, che si stanno preparando ad affrontare una spedizione by fear means che unisce viaggio, avventura, esplorazione e scalata.
La partenza dall’Italia è fissata per giovedì 15 luglio.
Obiettivo: una parete inviolata
L’obiettivo è una parete inviolata alta 1200 metri, localizzata a circa 400 chilometri da Tassilaq, cittadina della costa est della Groenlandia. 360 sono invece i chilometri che separano l’obiettivo alpinistico dal primo centro abitato, il villaggio di Isortoq. Sulla parete si hanno poche informazioni, fondamentali saranno i primi giorni di osservazione per comprendere le possibili linee di salita e valutare le migliori soluzioni per condurre al meglio un tentativo. “Abbiamo in mente una salita in stile alpino e in libera” spiega Della Bordella. “Fondamentale sarà osservare la parete, prima però ci aspetta una grande avventura”, dice dell’avvicinamento, che è tutt’altro che facile.
Una spedizione ‘by fear means’
Per raggiungere la parete il team ha deciso di imbarcarsi in una lunga traversata in kayak nell’oceano artico, senza poter far affidamento su supporti esterni e con i kayak carichi di tutto quanto necessario per essere autosufficienti sia nel lungo viaggio di andata e ritorno che nella parte di scalata. Circa 70 i chili di attrezzatura che ogni alpinista avrà con se. “Avremo un’autonomia di circa 36 giorni”, si tratta quindi di una spedizione a tempo limitato, proprio a causa della scelta di utilizzare i kayak per il lungo spostamento. “Abbiamo scelto questo mezzo perché ci piace e perché stimola in noi il desiderio esplorativo”. Un desiderio reso ancora più suggestivo dall’itinerario di navigazione scelto dai tre. “Secondo le informazioni in nostro possesso – spiega Matteo – una cosa del genere non è mai stata fatta prima. Distanza, isolamento e una bellissima parete inviolata rappresentano un mix estremamente stimolante”. Un’esperienza dal sapore d’altri tempi, un’avventura totale, senza compromessi. Qualcosa di completamente diverso rispetto alla spedizione che qualche anno fa ha visto Matteo protagonista in Groenlandia. “Qui ci sono molte incognite in più e anche le difficoltà sono maggiori. La passata spedizione era all’interno del fiordo, su un terreno già esplorato con il kayak”. Nell’oceano cambia tutto: aumentano i chilometri, aumentano le incognite, ci si muove in un ambiente ancora inesplorato. “Un alpinista cerca sempre di alzare l’asticella, questo per noi è il modo di farlo”.
Limitato uso della tecnologia
Sarà possibile seguire la spedizione di Matteo, Silvan e Symon attraverso i canali social di Matteo Della Bordella (Facebook e Instagram). Gli aggiornamenti saranno sporadici e legati alle possibilità comunicative dei tre, che hanno scelto di limitare al massimo l’uso della tecnologia a brevi aggiornamenti e ad eventuali situazioni di emergenza.