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2 Maggio 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Trento Film Festival 2017

Messner: “Steck uno dei più forti”. Barmasse: “L’alpinismo perde un riferimento importante”

Reinhold Messner. Fonte: 65° TFF

Messner e Barmasse ricordano Ueli Steck

“Ueli Steck era senza dubbio uno dei più forti alpinisti degli ultimi due decenni”. Così Reinhold Messner al 65° Trento Film Festival, ha ricordato l’alpinista svizzero tragicamente scomparso sull’Everest pochi giorni fa.

“E’ un fatto molto drammatico – ha aggiunto – tragico anche perché Steck aveva l’età di non fare più errori. Steck aveva tanta esperienza: aveva fatto grandi scalate e in tutte le montagne del mondo. Era senza dubbio uno dei più forti alpinisti degli ultimi due decenni”.

“Forse – ha detto Messner – era sotto pressione, ma questo non lo posso sapere. Tentava una delle più grandi sfide dell’alpinismo, il primo concatenamento Everest e Lhotse”.
“Questo percorso è stato pensato da molti ma nessuno aveva realmente una chance. Steck, secondo me, con la sua velocità, la sua esperienza e con il materiale molto leggero, teoricamente poteva compiere l’impresa”, ha concluso Messner.

Steck, Goettler e Barmasse. Fonte: pagina facebook Barmasse

Anche il valdostano  Hervé Barmasse nella sua pagina facebook ha ricordato  l’amico alpinista:

Scrive Barmasse: “E pensare che solo pochi giorni fa, in quella pasticceria di Lukla che ci piaceva tanto, eravamo tutti e tre a ridere e scherzare, a parlare di alpinismo, delle sue contraddizioni e dei suoi valori. Progettavamo e pianificavamo altri allenamenti come quello di febbraio, altre scalate, e mi avevi appena invitato a casa tua per imparare ad andare in parapendio. Tu eri l’uomo dei record, io l’alpinista che vedeva nella velocità una qualità, non il fine di una scalata. Ma i punti in comune sui quali ci trovavamo d’accordo erano davvero tanti, soprattutto sull’alpinismo solitario, e la mia stima nei tuoi confronti, come la mia amicizia, mi avevano fatto apprezzare di te l’uomo oltreché l’alpinista. Come scalatore nessuno poteva metterti in discussione, e chi lo faceva, era perché non aveva mai avuto la fortuna di condividere una giornata in montagna con te, Suisse Machine.
Ho imparato molte cose nel periodo trascorso assieme, grazie di cuore Ueli.
L’alpinismo perde un riferimento importante, ma abbiamo una strada da seguire che porta il tuo nome, fatta dal tuo talento, dalla tua forza, dai tuoi sogni”.