Care amiche e amici,
oggi ho il piacere di parlarvi di un nuovo record mondiale e di una grandissima appassionata, Micky Saporiti … Di chi parliamo? Di una ragazza cresciuta con lo sport, praticamente in ogni momento della sua vita: ginnastica, karate, nuoto, 10 anni di pallavolo da professionista, sci, trekking, corsa, palestra e “infine” skydive.
Ho conosciuto Michela grazie ai racconti di Massimo Caramél di cui vi ho già raccontato le doti! Quando le chiesi come ha cominciato, mi rispose: “è una passione che ho incontrato da adulta, nel 2011, grazie al mio migliore amico e da lì ho saltato quasi tutti i weekend per 3 anni di fila, rinunciando consapevolmente a tanto altro, per passione. In aria e a terra, è sempre divertente”.
Sembra la storia della vulcanica ragazza della porta accanto, ma proviamo ad analizzare Michela in numeri e ci verranno i brividi:
2015 – Women’s Vertical European Record (21 elementi, Siviglia – Spagna)
2016 – Vertical Italian Record (30 elementi, Terni – Italia)
2017 – Head-up Italian Record (18 elementi, Reggio Emilia – Italia)
2018 – Vertical Sequential Italian Record (3 punti a 9 elementi, Fano – Italia)
2021 – Head-up Sequential Italian Record (2 punti a 16 elementi, Fano – Italia)
2021 – Head-up Italian Record (19 elementi, Fano – Italia)
2022 – Vertical Italian Record (32 elementi, Reggio Emilia – Italia)
2022 – Women’s Vertical World Record (80 elementi, Eloy – Arizona, US)
Micky, mi piacerebbe che ci raccontassi un po’ chi sei, per capire la persona dietro la fuoriclasse
Nata a Busto Arsizio (VA), cresco in provincia tra scuola, sport e famiglia. Studio a Milano (Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale e poi in Lingue, Culture e Comunicazione Internazionale) e continuo a coltivare sport e viaggi, sia come pendolare per studio/lavoro, sia per piacere zaino in spalla (solo travel in Europa, ma anche Centro-Sud America, Asia, Medio Oriente… e ovviamente Italia). Sognavo di fare il chirurgo o l’astronauta. Mi son ritrovata ad essere Project Manager di produzioni internazionali, oltre che skydiver. Direi una buona crasi tra la precisione di un chirurgo e la testa tra le nuvole di un astronauta. Tutt’oggi mi metto in gioco per crescere, scoprire, amare.
Che cos’è Project19?
Il Project-19 è un’iniziativa nata da donne (paracadutiste) per tutte le donne. L’idea è di celebrare il centenario del 19 Emendamento che negli States ha sancito il diritto di voto femminile (1920) con un evento sportivo che fosse d’ispirazione, empowerment per tutte le donne del mondo ad alzare la testa, farsi valere per il giusto e vivere una vita ricca di avventura. Il tentativo di record (formazione femminile di 100 elementi a testa in giù) era in programma nel 2020, ma è stato rimandato causa pandemia. In questi due anni di stand-by, le organizzatrici hanno lavorato alla grande per tenere alta la motivazione, con momenti di incontro, creazione di un’app e condivisione di contenuti, oltre al coinvolgimento di tanti sponsor e media che hanno reso possibile l’evento al quale hanno partecipato oltre 120 ragazze da 22 nazioni.
In cosa consiste questo nuovo record mondiale? Come e dove è stato siglato?
Tecnicamente il record consiste nel ricostruire in aria volando (in questo caso a testa in giù, ci son diverse tecniche) la stessa formazione che viene dichiarata a terra ai giudici, con tutti gli elementi esattamente nella stessa posizione con la stessa presa su mano/braccio di chi si ha vicino.
Al record si accede attraverso selezione. Durante l’anno vengono organizzati eventi di allenamento/selezione in tutto il mondo, ai quali partecipare in vista del record finale.
I tentativi di record (con tutte le ragazze selezionate, titolari e riserve) si sono concentrati dal 20 al 27 novembre a Eloy (Arizona, US). La formazione si costruisce per gradi, specialmente dato il numero elevato di elementi che molto spesso non si conoscono / non hanno mai volato insieme o non hanno mai volato formazione così grande prima.
In quest’ottica (e per il centenario) puntavano a 100. Dopo i primi giorni di warm up, venerdì 25 novembre 2022 abbiamo chiuso un 72 e poi un 80 del quale siamo estremamente orgogliose, sfiorando sabato più volte il 100 -abbiamo chiuso 95, 97… vicinissime!!
Cosa rappresenta per te e cosa secondo te può significare per il mondo?
Personalmente, il Project-19 è stata un’esperienza che porterò sempre nel cuore. Ci sono arrivata con le mie sole forze (no sponsors, no scorciatoie…) ed è stata un evento talmente completo sia dal punto di vista sportivo che per portata di messaggio che credo rimarrà unico in tutta la mia vita. E’ un obiettivo centrato con grossa soddisfazione e sono molto grata alle organizzatrici e a tutte le ragazze coinvolte per l’energia, la passione e la motivazione condivisa lungo tutto il percorso. Confido che il Project-19 sia arrivato/arrivi a tutti nel mondo, donne e non solo, come messaggio che si puo fare! In particolare: donne, si può fare!
Tutt’oggi sopravvivono situazioni di iniquità non accettabili, a tutti i livelli e in tutti i campi. Il Project-19 vuole portare forza e ispirazione, aprire dialogo su argomenti di genere taciuti o dati per scontati, che scontati non sono…
Come hai iniziato a “volare”?
Ho iniziato a volare grazie al mio migliore amico P, che dopo aver provato un salto in tandem mi disse: “Micky vai, è il tuo ambiente sono certo ti piacerà”. E di fatto così è stato, dal 2011 ad oggi, con soluzioni di continuità ma la stessa passione.
Cosa pensi e senti mentre sei in cielo?
Volare è gioia pura, permette di stacccare da tutto e tutti e godere del momento senza tempo. Sessanta secondi scarsi in cui corpo e mente viaggiano leggeri, liberi, felici, focalizzati solo sull’istante. Certo un fun jump è diverso da un salto di record, in cui hai gli occhi addosso e lo stress di performare… tuttavia volare è sempre divertimento, condiviso e amplificato nel caso di salti a più elementi. Diciamo che saltare è un’ottima medicina a qualsiasi sfumatura grigia della vita.
Come è la tua giornata?
La mia routine dal lunedì al venerdì è piuttosto disciplinata: sveglia presto, 1h da pendolare, 8-10h di lavoro in ufficio, un’oretta di allenamento (corsa o palestra), rientro, cena, nanna.
Nel fine settimana ne approfitto per coltivare le passioni: saltare, viaggiare, scrivere/disegnare e poi sport, natura.
In DZ la giornata inizia verso le 9:00, quando l’aereo stacca le ruote per il primo decollo e si prosegue a oltranza fino al tramonto. 3-4 salti da 4.200 mt sono il minimo sindacale! Poi birrette e cena in compagnia.
Al record i tempi erano molto più serrati: h 7:00 brief, h 7:40 primo decollo, una volta atterrate piegare, debrief, idratarsi e via di nuovo brief, decollo, piegare…così per 5-6 volte al giorno, con decolli a 5 aerei ed exit a circa 5.600 mt (coadiuvate da ossigeno oltre i 4.500 mt). Nel deserto fortunatamente il sole tramonta presto (verso le 17:00), per cui la sera c’era tempo per ricaricare le batterie per la giornata successiva.
Quanto e come ti alleni?
In Italia si salta solo nel fine settimana, meteo permettendo. Nei primi anni saltavo tutti i weekend, poi ho ottimizzato (tempi e costi) saltando meno, ma più mirato -eventi con coach professionisti o allenamenti in vista di record. Mi alleno anche indoor, soprattutto di inverno, 1 oretta al mese se riesco. Vorrei fare di più, ma con le mie sole forze è proibitivo, soprattutto in termini di costi…
Per il resto, come detto sono cresciuta con lo sport a cui dedico circa un’ora ogni giorno, per riequilibrare fisico ma soprattutto mente. Principalmente corro, abbinando un po’ di lavoro a corpo libero o pesi.
Cosa sogni per il tuo futuro?
Serenità per me, la mia famiglia e i miei cari. E ovviamente, Amore.
Quali sono i tuoi imminenti progetti?
In termini di skydive, quest’anno in Italia ci saranno appuntamenti interessanti di sequential e in Europa formazione head-down a 100 elementi. Ci sarà anche qualche iniziativa head-up, forse nel 2024, si vedrà.
Altro progetto è la casa a Milano nel quale conto entrare tra poco… di pagarla finirò tra più di 30 anni ahaha!
Viaggi: tutto TBD.
Come e dove vivi?
A breve mi trasferirò a Milano, nell’appartamentino attualmente in ristrutturazione. Per ora sola, anche se il cuore è impegnato. E la porta sempre aperta a ospitare amici.
Perché non vuoi che ti si chiami Michela?
Non è che non voglia… diciamo che Micky crea subito confidenza ed è più semplice da pronunciare all’estero (dove Michela diventa subito Micaela, Miscela…). Amici e paracadutisti mi conoscono tutti come Micky. Diverso in ambito professionale, o a casa.
Cosa diresti a una giovane ragazza che voglia iniziare?
Prova. Quasi tutti iniziano con un salto in tandem. Se ti piace lo capisci subito… e allora ti cambia la vita! Viceversa è comunque una bella esperienza, in sicurezza, che suggerirei a tutti di fare almeno una volta.
E a una non più giovane?
Come sopra. Probabilmente con l’età si è più conservativi… ma non è detto!
Raccontaci qualcosa che non ci diresti!
Ho tante anime, il paracadutismo è una di queste. Gli sarò sempre grata per avermi motivato in momenti difficili e fatto vivere emozioni forti, incluso scontrarmi con l’Amore vero. Solo per lui sarei pronta ad appendere la sacca al chiodo.