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13 Settembre 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Mingma G e Chhiring Sherpa rinunciano al progetto sul Nanga Parbat

Nanga Parbat, valanga sulla via Messner. Foto: Chhiring Sherpa

Una valanga si è abbattuta sulla via Messner. Interrotta la spedizione

Il 26 agosto scorso un team nepalese ha interrotto il  tentativo sul Nanga Parbat a causa di una gigantesca valanga che ha quasi travolto il capo spedizione Mingma Gyalje Sherpa, conosciuto come Mingma G, e il noto scalatore Chhiring Sherpa.

“Mingma G ed io stavamo salendo al Campo I per controllare la via e l’attrezzatura, quando una enorme valanga  ha attraversato la via Messner. Ci è mancato poco”, ha raccontato Chhiring Sherpa a Everest Chronicle da Chilas, in Pakistan. “Abbiamo quindi deciso di interrompere la spedizione perché non era sicuro procedere”.

Dal campo base, Chhiring racconta che si sentivano cadere valanghe molto frequentemente,  fino a 3 al giorno .

“Fissate le corde, avevamo lasciato l’ossigeno al Campo II. Avevamo programmato la spinta al vertice per il 2 settembre ma il tempo ha continuato a peggiorare. Oltre alle valanghe, sulla via cadevano costantemente  massi”, ha riferito Chhiring, che il mese scorso ha stabilito il record mondiale per la scalata più veloce del K2. Il nepalese ha inoltre aggiunto che le valanghe avevano spazzato via tutta l’attrezzatura da scalata dal Campo I.

Il Nanga Parbat è noto come “la montagna assassina” per il suo alto tasso di mortalità. La montagna presenta una salita ripida, ghiacciai instabili, valanghe e tempeste durante l’estate.

Otto alpinisti stranieri e 12 guide nepalesi dovevano tentare la scalata la prima settimana di settembre. Il team era già in ritardo di due mesi. Di solito il Nanga Parbat viene tentato a giugno o all’inizio di luglio.

Dopo due settimane di permanenza sulla vetta del Nanga Parbat in attesa di una finestra meteorologica favorevole, i 20 alpinisti hanno deciso di annullare la spedizione. Il tempo sulle montagne del Karakorum è estremamente variabile, ma quest’anno il clima in tutto il Pakistan è stato devastante.
Un forte e prolungato monsone da giugno 2022  ha causato catastrofiche inondazioni. Le piogge incessanti hanno provocato diversi morti e hanno distrutto strade, ponti e case. Il 25 agosto il Pakistan ha dichiarato l’emergenza nazionale, con un bilancio di 1.000 morti e circa 33 milioni di persone sfollate. Altre migliaia di persone sono state evacuate a causa delle innondazioni.