L’atleta paralimpico è salito alla Capanna Margherita con la sua guida Lio de Nes
Sei atleti amputati, dotati di protesi artificiali, hanno affrontato in più giornate la salita al Monte Rosa nell’ambito della SkyMarathon®AMA.
Sono saliti lungo il tracciato seguito dai normodotati ma con partenza alleggerita dalla Capanna Gnifetti, a 3.647 m. poi anche per loro il confronto con i 4.554m. per raggiungere la Capanna Margherita sul Monte Rosa.
Un obiettivo intenso sia per altezza da raggiungere, che per progressione in montagna.
Un arto artificiale in salita e con i ramponi necessita di tecnica e preparazione. Gli imprevisti e la fatica sono un’altra montagna.
Per Moreno Pesce e i compagni del Team3gambe, il progetto AMA-Bilmente 2021 è stata una grande sfida che l’atleta paraolimpico di recente nomina da parte del C.I.P., ha vissuto con tutto se stesso tanto da finire sfinito e gioioso sulla terrazza del Rifugio Capanna Margherita.
“La montagna insegna ad ogni passo”, ha riferito Moreno al suo ritorno a casa. Molto più impegnativa la discesa rispetto alla salita.
Era il 2018 quando Moreno Pesce, coltivava il sogno di salire il Monte Rosa
Quest’anno Moreno e compagni con l’insostituibile supporto delle Guide Alpine che hanno affiancato ognuno di loro oltre agli assistenti guida volontari, hanno diviso l’ascesa al Rosa in due tappe per affrontare meglio l’altezza oltre i 4.000m. “In queste giornate sul Monte Rosa, ognuno si è misurato in primis con se stesso – sono le parole di Pesce – ognuno doveva vivere la sua salita, il suo viaggio e fare del proprio meglio. Chi ne aveva di più, andava”.
Moreno Pesce è salito in due giorni fino alla Capanna Margherita. “Il momento sicuramente più emozionante l’arrivo al Rifugio Capanna Margherita, mi sono messo a piangere per oltre quindici minuti – ha commentato l’atleta – Ho abbracciato la mia guida Lio de Nes e da quel momento non ho più smesso. Un po’ come quella volta che sono salita sempre con lui sul Monte Paterno. E’ stato un momento molto intenso, particolare. Dopo il pianto è venuta la difficoltà, la discesa è stata molto impegnativa per me. Un rientro con problemi, sono andato in riserva di energia e non solo. Se sono salito in 4.30, ho impiegato più di sei ore a scendere. Neve impegnativa, passi complicati. Si sprofondava ad ogni passo. Siamo partiti alle cinque, dovevamo probabilmente anticipare come il fatto per salire la Piramide Vincent, alle 3.30.”
Una sfida che ha richiesto molta preparazione. “Mesi e mesi di preparazione non solo fisica, mentale, l’aspetto pscicologico in montagna è sostanziale come quello tecnico soprattutto per gli atleti con protesi”, spiega Moreno.
“I miei compagni che si sono misurati con questa salita hanno fatto un gran bel lavoro soprattutto il più anziano del gruppo che è Loris Piloni – racconta ancora Moreno – E’ partito con l’obiettivo di misurarsi sui 4.000 ed è riuscito a raggiungere anche la piramide Vincent che è 4.215m. Adesso lavoriamo già per il prossimo anno. Il Team 3Gambe punta a ripetere AMA-Bilmente nel 2022 con più disabili anche appassionati di montagna, con altre patologie.”
Da Moreno, un grande plauso alle guide alpine: “Se non ci fosse stato Lio de Nes, probabilmente non sarei riuscito a scendere. Ha colto il mio momento di difficoltà, mi ha aspettato. Mi insegna sempre la pazienza, la misura, la necessità. Il rispetto di me stesso”.
“Renato Bernard è andato tre o quattro volte avanti in dietro per il ghiacciaio per procurare per esempio delle stampelle per me. E’ sceso a Indren a prenderne un paio che un altro disabile ha lasciato giù permettendomi così di concludere la mia impresa.”
“Le guide di supporto hanno svolto un ruolo insostituibile anche per il trasporto degli zaini. Per fare gruppo e cadenzare il passo insieme agli altri.”
“Renato [Bernard] mi ha aspettato in vetta e mi ha accolto con le lacrime. Ha fatto un post bellissimo sui social”, continua Pesce. Sul post si legge: “AMA-Bilmente La dimostrazione che volere è potere! In cima al Monte Rosa ho chiuso gli occhi e ho pianto, pianto guardandoli lottare per raggiungere la cima e pianto pensando a te!”