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Lolo González e Sergio Carrascoso al Nanga Parbat, luglio 2021. Fonte: Club Alpino Ama Dablam
Il team andaluso rinuncia alla scalata. Troppa neve, troppi rischi
Manuel ‘Lolo’ Gonzalez e Sergio Carrascoso – gli unici due membri della squadra andalusa, rimasti sul Nanga Parbat (8126 m) per tentare la vetta, si sono ritirati.
“Lolo e Sergio hanno ripreso la salita della via Messner sul Ghiacciaio Diama lunedì 5, sempre con meteo incerto. Presto si sono presentate nuove nevicate che, il 7 e 8, hanno trasformato la montagna in un labirinto di valanghe”, racconta il Club Alpino Ama Dablam nel darne notizia.
“Il 6 luglio, la cordata andalusa è risalita a 5.500 metri di quota, entrando nel ghiacciaio intermedio, fino a trovare un crepaccio nel ghiaccio che ha impedito il passaggio, e li ha costretti a ritirarsi. Gli scalatori riconoscono che la giornata è stata molto dura, per la necessità di rifare traccia sull’intera via a causa delle condizioni del terreno ancora più innevato rispetto alla volta precedente, quando riuscirono ad aprire l’intera mezza via che porta al ghiacciaio”, prosegue il Club Ama Dablam
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Nanga Parbat, spedizione andalusa, estate 2021. Fonte: Club Alpino Ama Dablam facebook
“La nevicata iniziata il 6 pomeriggio, ha bloccato la cordata il 7 al Campo 1; [il team] è tornato in attività l’8 luglio, ma già con seri dubbi sulle possibilità di proseguire la scalata. Così, quando ha raggiunto il deposito di materiale a 5.500 metri, la cordata ha deciso di abbandonare definitivamente la salita”, si legge sul post.
“Sono diversi i motivi che hanno indotto Sergio a prendere una decisione così difficile – spiega il club andino – “primo, l’instabilità meteorologica permanente, che ci ha regalato 6 giorni di bel tempo su 29 della nostra permanenza al Campo Base; secondo), la montagna e la via presentano grandi accumuli di neve (che abbiamo trovato nella parte bassa e che sarà ancor maggiore nella parte alta, come si può notare nel trapezio superiore dal Campo Base), per acclimatarsi alla quota necessaria per un tentativo al vertice in sicurezza. Proseguire sulla via, sapendo che il vertice è impossibile, vorrebbe dire correre rischi inaccettabili.
“Lolo è sconcertato…”, fa sapere il Club. “Non mi era mai successo prima – ha riferito l’alpinista – nelle spedizioni precedenti abbiamo sempre superato i 7.000 metri e questa volta non ci siamo riusciti, nonostante lo sforzo e la fatica che abbiamo messo. Le condizioni meteo e la neve sono state decisive. L’8 luglio avevo paura di rientrare al Campo 1, a causa delle valanghe, alcune erano troppo vicine. Penso sia stata la decisione migliore.”
I due alpinisti hanno prelevato, tra il 9 e il 10 luglio, tutto il materiale che avevano in montagna per attrezzare i campi d’alta quota. Hanno in programma di iniziare la discesa a Chilas oggi 13 luglio.
Il loro arrivo all’areoporto di Malaga, in Andalusia (Spagna) è fissato per il 17 luglio.