Il 22 aprile Bernhard Hug (SUI), David Wallmann (AUT), Philipp Reiter (GER) e Janelle e Mark Smiley (USA) sono arrivati a Nizza. Con gli sci ai piedi hanno coperto una distanza totale di 1.721 chilometri e 89.644 metri di dislivello complessivo. Per un totale di 375 ore in movimento. Tuttavia, non hanno ripetuto l’impresa del 1971
Cinque atleti del Red Bull Der Lange Weg, che si conoscevano a malapena prima di affrontare questa impresa, hanno concluso, in condizioni climatiche invernali, vento e scarsa visibilità, la traversata delle Alpi da est a ovest. L’hanno compiuta in 36 giorni contro i 40 previsti.
La sicurezza è sempre stata in primo piano. Gli atleti hanno dovuto abbandonare la scalata della montagna più alta delle Alpi, il Monte Bianco (4810 m), solo un centinaio di metri sotto la vetta a causa dell’eccessivo rischio di valanghe; anche la salita pianificata della Dufourspitze (4634 m) non è stata possibile. Tra i punti salienti, la salita in vetta del Grossglockner (3798 m).
“La sfida più grande è stata sicuramente contro il cattivo tempo, che ci ha reso la vita difficile quasi ogni giorno”, ha dichiarato David Wallmann. “In realtà, siamo stati premiati dal sole solo alla fine.”
La traversata era ispirata all’impresa del 1971 dei quattro scialpinisti austriaci Robert Kittl, Klaus Hoi, Hansjörg Farbmacher e Hans Mariacher, di cui il team ha tentato di ricalcare il percorso.
Non si può parlare di ripetizione
Purtroppo non è stato possibile superare tutte le vette e le vallate affrontate dalla vecchia squadra.
In origine, il team 2018 era composto da sette atleti. Due di loro hanno dovuto rinunciare per motivi diversi: Nuria Picas (ESP), una delle migliori Ultra Trailer al mondo e l’alpinista altoatesina Tamara Lunger. Orgogliosi i cinque atleti giunti al traguardo, sulla spiaggia di Nizza, dopo 36 giorni dal via.
Philipp Reiter : “Non riesco ancora a credere che ce l’abbiamo fatta davvero. E’ stata dannatamente lunga e piuttosto difficile, e adesso non importa, perché siamo qui ora! “
Non solo le condizioni fisiche hanno giocato un ruolo importante, ma anche tattica, forza mentale e spirito di squadra.