
Nirmal Purja al Kangchenjunga. Fonte: Seven Summit Treks/facebook
Dopo Annapurna e Dhaulagiri, terzo ottomila della stagione per l’ex Gurka dell’esercito britannico
Nirmal Purja, è tra i 59 alpinisti che ieri mattina hanno raggiunto la cima della terza montagna più alta del mondo, il Kangchenjunga (8.586 m).
Durante la discesa, l’alpinista ha soccorso tre scalatori in difficoltà tra gli 8.200 e 8.400 metri, gli indiani Kuntal Karar, Biplab Baidya e Ramesh Ray, ma lo sforzo è stato vano per due di loro. Purja e i membri della sua squadra – Mingma David Sherpa e Gesman Tamang – sono riusciti a riportare a C4, alle 22:00 ora locale, solo Ramesh Ray. Le condizioni dell’indiano sono molto critiche. Per Baidya e Karar, dichiarati morti, non è prevista al momento alcuna ulteriore operazione di recupero.
Come confermato dal team Project Possible 14/7, Nirmal Purja è riuscito a raggiungere la vetta del Kangchenjunga alle 11:19 (ora nepalese).
L’ex soldato Gurkha ha scalato la terza vetta più alta del pianeta dopo essere stato trasferito in elicottero dal Dhaulagiri. È il suo terzo Ottomila della stagione primaverile, dopo l’Annapurna e il Dhaulagiri (quest’ultima vetta confermata solo ieri, telefonicamente e inaspettatamente, a The Himalayan Times). Ora dovrà affrontare Everest, Lhotse e Makalu.

Nirmal Purja in vetta al Dhaulagiri. Fonte: THT
La storia si ripete…
E’ il secondo salvataggio per Purja che, dopo essere giunto in vetta all’Annapurna il 23 aprile scorso, è stato protagonista del soccorso di Wui Kin Chin a più di 7.500 metri di quota. Il malese, salvato dalla montagna, è poi deceduto a Singapore per i gravi congelamenti.