La Liguria offre scenari outdoor variopinti come nessun’altra regione e possibilità per ogni gusto; potremmo definirla come una sottile striscia di verde affacciata su un meraviglioso mare blu.
Sono abituato a condurre persone in trekking intorno al mondo, in molte terre di confine, ma in nessun’altra landa ho riscontrato una varietà simile.
Dove andare il finesettimana? Potremmo dare spunti molteplici, discorrendo per ore e non sarebbe tempo perso. Se vogliamo sintetizzare in pochi cenni utili, allora agli escursionisti più classici non posso che indicare i percorsi di monte Bano a partire dalla diga di Valnoci in vista delle famose pareti di marna chiamate dagli scalatori “Locus Amoenus” o i monti Alpesisa e Lago con accesso da Creto.
Trovo davvero magico l’anello delle carbonaie di San Nicolao, a partire da Velva, uno tra i tanti itinerari magici della val Petronio. Non dobbiamo dimenticare il tradizionale rifugio del Caucaso nel bellissimo percorso da Neirone in val Fontanabuona o il celebre e lungo anello del monte Zatta, servito dal rifugio Devoto. Chi non può abbandonare il mare sarà entusiasta per il giro completo di punta Manara a partire dalla frazione di Villa Ginestra che porta alle sconosciute falesie per le querciete da sughero e non solo al noto bivacco.
Per gli amanti dei laghetti certamente consiglio il percorso di case Gallo che annette i rii Poggio e Nervi e il più conosciuto specchio delle oche o le cascate del rio di Tonno, caratterizzato anche da storici mulini. Queste aree sono battute palmo a palmo non solo dagli escursionisti amanti dell’antropologia, ma anche dai canyoner che discendono i torrenti facili d’Appennino, alla ricerca di incanti celati alla vista eppur dietro l’angolo.
Esiste inoltre il sentiero dell’Eremita che da San Desiderio conduce all’antro della Suja mediante la variante boschiva che si raccorda con la famosa risorgenza.
Gli appassionati di ambienti magici possono raggiungere la vicina, ma celata, grotta Dragunea, a Righi a partire dalla “Polveriera” o la facile e ben segnalata grotta delle Fate, nel frascarese, da Campegli, attraverso gli antri della prima e seconda Ciappa.
Gli escursionisti che non riescono a fare a meno dell’adrenalina, possono fruire dei tanti itinerari attrezzati, come ad esempio il sentiero del passo del Bacio che conduce da San Rocco di Camogli a San Fruttuoso, il percorso di Vessinaro che porta alla cala degli Inglesi o il canyon della val Gargassa nei pressi di Masone.
I più preparati possono affrontare le vicine ferrate come la “Adolfo Ferrari” e la “Mazzocchi” da Santo Stefano d’Aveto, evolute nel 2008 o la magnifica “Deanna Orlandini” al Reopasso, da Crocefieschi, perennemente in miglioramento. Gli insaziabili degli ambienti selvaggi possono effettuare il percorso attrezzato alla Baiardetta salendo da Acquasanta.
Recentemente ho pubblicato il libro “Villaggi Fantasma” con Paolo De Lorenzi, segnalato nel premio nazionale Parole di Terra 2015: anche questa può essere un’idea innovativa. Raggiungere a piedi o in macchina gli antichi borghi spersi nel nostro Appennino, un viaggio nel tempo, indimenticabile!
Si tratta di uno studio etnografico traverstito da guida, un volume che è possibile leggere piacevolmente la sera, o trasformarsi in un vettore d’emozioni, per fruire al tempo d’oggi del tempo che fu, avvicendando i secoli allo spazio, coesistendo in più realtà, sino a riemergere al giorno d’oggi… per una gustosa merenda post passeggiata!
…angoli di paradiso per ognuno di noi!
Christian Roccati
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