Il team franco-argentino completa la prima ripetizione di questa linea aperta da Erich e Stefan Gatt nel 1998
L’argentino Matías Korten, a poche settimane dall’apertura di Eternal Flute con Ignacio Mulero su El Mochito, ha trovato il tempo per completare anche la prima salita in libera di Joviejo (350 m, 7a) sulla parete Nord dell’Aguja Pollone, insieme al francese Pierrick Giffard.
Si tratta dell’unica via aperta finora sul versante Nord dell’Aguja Pollone. La linea segue una serie di fessure al centro della parete. Fu aperta nel 1998 dagli austriaci Erich e Stefan Gratt (padre e figlio) che, nel marzo di quell’anno scalarono la via di 350 metri con difficoltà massime di 6b e A3.
Come racconta Rolando Garibotti su Patagonia Vertical, due settimane fa Korten era già stato su Joviejo insieme a Facu Saubidet e Jose Bonacalza, liberando e scalando i primi tiri, ma rimandando ad un altro momento la libera dell’intera via.
Nove giorni fa, Matías Korten è tornato sull’Aguja Pollone, questa volta, con la guida francese Pierrick Giffard, che nel suo curriculum conta salite di rilievo come l’apertura nel 2021 di Brothers in Arms (ED, 1.600 m, VI, M5+, WI5) sulla parete nord del Cholatse (6.440 m), nell’Himalaya nepalese, effettuata insieme ad Anouk Félix-Faure, Pauline Champon, Pierrick Fine e Stéphane Benoist, membri del GEAN (Groupe Excellence d’Alpinisme National) della FFCAM.
Matías Korten e Pierrick Giffard sono riusciti a portare a termine l’opera e a salire in libera l’intera linea. “I primi 20 metri della prima lunghezza presentano una roccia che lascia un po’ a desiderare – spiega Garibotti – ma più in alto la situazione migliora notevolmente, presentando anche tiri di buona qualità. L’arrampicata è verticale, su fessure, senza movimenti insoliti, niente di esposto e pochissima arrampicata su placca”.
Il tiro chiave è il sesto, dove l’argentino e il francese hanno affrontato difficoltà fino al grado 7a. Il resto della via rimane tra il 6a+ e il 6c+. Nel complesso, la via richiede “un doppio set di Camalot fino al n. 3 (è utile portarne tre n. 3 per il sesto tiro), più un generoso set di quelli piccoli”.
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