Gli organizzatori del Premio Piolet d’Or 2024 hanno pubblicato la “big list” delle ascensioni significative e innovative realizzate nel 2023.
“Non si tratta di un elenco di ascensioni in “nomination” per i Piolets d’Or e non deve essere confuso con questo – tiene a precisare l’organizzazione del premio, riconosciuto come l’oscar dell’alpinismo – è una selezione di ascensioni che sono classificate come degne di nota e avventurose all’interno delle loro regioni specifiche, che comportano nuove vie che sono state completate più o meno in stile alpino continuo. I gradi citati dai primi salitori non sono confermati.”
Questo corposo elenco preliminare di ascensioni del 2023 è stato compilato da Lindsay Griffin (Senior Editor, American Alpine Journal), con la collaborazione di Dougald MacDonald (Editor in Chief, American Alpine Journal) e Rodolphe Popier (Club Alpin Français).
L’elenco comprende 7 ascensioni in Pakistan, 6 in India, 10 in Nepal, 1 in Tibet, 3 in Cina, 1 in Georgia, 2 in Russia, 2 in Kirghizistan, 3 in Groenlandia (Danimarca), 6 in Alaska (Stati Uniti), 2 nel resto degli Stati Uniti, 2 in Canada, 3 in Perù, 1 in Bolivia, 4 in Patagonia (Argentina-Cile), 1 in Nuova Zelanda, 4 in Norvegia e 8 nelle Alpi europee (Francia/Italia/Svizzera), per un totale di 66 salite.
Sarà un lavoro difficile per la giuria tecnica internazionale, composta dalla francese Lise Billon, dallo statunitense Jack Tackle, dallo spagnolo Mikel Zabalza, dal giapponese Genki Narumi, dal tedesco Toni Gutsch, dallo sloveno Ales Cesen e dall’italiano Enrico Rosso.
Menzione Speciale per l’alpinismo femminile
Il comitato organizzatore ha inoltre annunciato che a partire da quest’anno, sarà assegnata una Menzione Speciale per l’alpinismo femminile.
“L’obiettivo è quello di promuovere l’alpinismo femminile e premiare un’ascesa compiuta da donne nel 2023, oppure un’alpinista per delle imprese compiute gli scorsi anni o ancora la carriera di un’alpinista. Si tratta di un primo step: l’intenzione è quella di potenziare il format in base ai feedback che perverranno nei prossimi anni”, si legge nel comunicato divulgato dal Piolet d’Or.
Le donne sono presenti nei team di sette delle oltre 60 salite selezionate, e sono: l’italiana Nives Meroi, con all’attivo tutti i 14 Ottomila, per la scalata del Kabru Sud (regione del Kangchenjunga, Nepal) con il marito Romano Benet, lo slovacco Peter Hamor e lo sloveno Jan Bojan; la russa Olga Lukashenko, per la salita del Pik Ulun in Kirghizistan (Cina) con Evgeny Murin e Ilya Penyaev; la russa Marina Popova, per la salita del Pik Breeze nel Pamir Alai (Kyrgyzstan) con Denis Prokofiev; l’americana Michelle Dvorak e la britannica Fay Manners, per la scalata dell’Ataatup Tower in Groenlandia con il compianto Martin Feistl; l’italiana Silvia Loreggian, per la salita di Cemetery Spire (2.316 m) sulle Kichatna Mountains in Alaska, via Gold Rush (600 m, 5.12a A1+), con Stefano Ragazzo; la boliviana Maria Teresa Llampa Vasquez, per una nuova via sulla parete sud-ovest dell’Huallomen (5.463 m), nella Cordillera Real (Bolivia), con il boliviano Ronald Choque e l’italiano Daniele Assolari.
Tributo a 5 alpinisti deceduti nel 2024, premiati in passato con il Piolet d’Or
Il Piolets D’Or 2024 si terrà per la prima volta nelle Dolomiti, a San Martino di Castrozza (Trentino) dall’8 all’11 dicembre, nel cuore di quella che è forse la parte più selvaggia delle Dolomiti, a 1.450 m.
Sarà anche l’occasione per rendere omaggio a cinque alpinisti, premiati in passato con il Piolet d’Or, che hanno perso la vita nel 2024.
Si tratta dei russi Dmitry Golovchenko e Sergey Nilov, morti durante le spedizioni sul Gasherbrum IV, del georgiano Archil Adriashvili ucciso da un fulmine mentre scalava lo Shkhelda, dei giapponesi Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima morti mentre tentavano di aprire una via sulla parete ovest del K2.
Ironia della sorte, Hiraide e Nakajima sono tra i candidati al Piolet d’Or di quest’anno. La coppia è stata selezionata per la prima salita della via The Secret Line (2.200 m) sulla parete nord (e la successiva traversata) del Tirich Mir (7.708 m) nell’Hindu Kush.