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8 Aprile 2021

Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

Premio Mario Rigoni Stern 2021. Il bando dell’XI edizione

Premio Mario Rigoni Stern. Fonte: visual home page

Quest’anno si festeggia il centenario dalla nascita dello scrittore

Svolta all’insegna della sostenibilità per il Premio Mario Rigoni Stern per la Letteratura multilingue delle Alpi, che – in concomitanza col centenario della nascita dello scrittore altopianese – ha pubblicato il bando per l’11. edizione e nominato la nuova giuria puntando sulla valorizzazione di opere che abbiano al loro centro il rapporto fra l’uomo e l’ambiente nell’ambito alpino.

«Rispetto alle precedenti edizioni – spiega il presidente del Premio Sergio Frigo – pur mantenendoci rigorosamente nel solco dei valori che hanno ispirato la vita e la produzione letteraria di Mario Rigoni Stern e senza trascurare altre tematiche a lui proprie (come l’attenzione alle attività produttive tradizionali, al contesto socioculturale e al patrimonio narratologico delle comunità alpine, alla caccia o alla guerra in montagna) abbiamo deciso di promuovere soprattutto opere di alto valore letterario e/o scientifico che valorizzino “la conoscenza e la consapevolezza dei valori naturali dell’ambiente montano e le sue relazioni con l’antropizzazione e la crisi climatica”, come recita il bando».

Su questi temi lo scrittore altopianese ha tenuto in tutta la sua vita e nelle sue opere un atteggiamento rigoroso, coerente ed equilibrato, che richiamava l’Uomo alle sue responsabilità verso la Natura – dalla quale si doveva prelevare l’interesse senza intaccare il capitale, diceva – e anche verso le generazioni future; sobrietà e senso del limite erano la stella polare della sua filosofia di vita, agli antipodi di un modello di sviluppo all’insegna del consumo e dello spreco: “Oggi siamo in un momento della storia – ha scritto Rigoni Sternin cui occorre frenare un presunto progresso che non pone limiti alla totale distruzione del pianeta”.

«In un’epoca in cui il cambiamento climatico sta manifestando tutta la sua capacità distruttiva – aggiunge Frigo – anche la letteratura, come sostengono tra gli altri Amitav Ghosh e Jonathan Safran Foer, può fare la sua parte, smascherando le profonde ragioni culturali che ne stanno alla base e che essi stessi con la loro opera contribuiscono inconsciamente a diffondere e promuovendo piuttosto quel coinvolgimento emotivo che può indurre nel cuore e nella mente dei lettori i cambiamenti culturali atti a determinare nuovi comportamenti necessari per poter continuare a vivere in una terra compatibile con la presenza umana».

La nuova giuria è composta da Sara Luchetta, Giuseppe Mendicino, Luca Mercalli, Franco Perco e Annibale Salsa.

Termine ultimo per il recapito dei libri: 31 maggio 2021

Il nuovo bando è pubblicato sul sito del Premio, www.premiomariorigonistern.com; il termine per l’arrivo dei libri – sia romanzi che saggi, pubblicati negli ultimi due anni – è il 31 maggio.

La cerimonia finale si svolgerà in due tappe, la mattina del 18 settembre a Venezia e la mattina del 19 ad Asiago.

Per ulteriori informazioni: Sergio Frigo, 3406838355

La nuova Giuria

Sara Luchetta. Laureata in Filologia Moderna all’Università di Padova, con una tesi in geografia letteraria sul ruolo del nome di luogo nei romanzi di Mario Rigoni Stern, si è addottorata in geografia nella stessa Università con una tesi dedicata al dialogo fra cartografia e letteratura. Nel 2020 ha pubblicato la monografia “Dalla baita al ciliegio. La montagna nella narrativa di Mario Rigoni Stern” e ha scritto diversi articoli scientifici sulla rappresentazione letteraria della montagna, in particolare nella narrativa di Rigoni Stern. Attualmente è assegnista di ricerca in Geografia Umana per la Cattedra UNESCO all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Collabora con la Fondazione Angelini – Centro Studi sulla Montagna e con l’associazione bellunese “Isoipse. Sinergie, strategie, territorio”, che promuove progetti di ricerca ed educazione sulle terre alte. Abita a Vallada Agordina, in provincia di Belluno.

Giuseppe Mendicino. Laureato in Giurisprudenza e segretario comunale, è autore della biografia ufficiale di Mario Rigoni Stern “Mario Rigoni Stern. Vita, guerre. Libri”, Premio speciale della giuria al Premio letterario Leggimontagna, e di numerose altre pubblicazioni sullo scrittore: “Mario Rigoni Stern. Dentro la memoria. Scritti dall’Altipiano”, “Mario Rigoni Stern. Il coraggio di dire no. Conversazioni e interviste 1963-2007”, “Mario Rigoni Stern. Un ritratto tra libri e montagne” e della voce relativa all’autore nel Dizionario Biografico della Treccani. E’ curatore dei libri “Lettere dal fronte. La corrispondenza di Mario Rigoni Stern e di altri ragazzi dell’altipiano” di Pierantonio Gios, di “Mario Rigoni Stern. Can de toso, mi fai morire” e di “Mario Rigoni Stern. Il cardo di Tolstoj e altre prose letterarie”. Fra gli altri suoi libri: “Portfolio Alpino”, “Nuto Revelli. Vita, guerre, libri”. Collabora con le riviste Doppiozero, Meridiani Montagne, Montagne 360, il Mulino, Cenobio, Montagna. È socio accademico del Gruppo italiano scrittori di montagna e membro del Comitato editoriale del CAI.

Luca Mercalli. Ha studiato scienze della montagna all’Université Savoie Mont Blanc. Presiede la Società meteorologica italiana, ha fondato la rivista “Nimbus”, ha pubblicato lavori scientifici su clima e ghiacciai e 2500 articoli su “La Repubblica”, “La Stampa”, “Il Fatto Quotidiano”, ha tenuto 2200 conferenze e collaborato a programmi tv Rai (“Che tempo che fa”, “TGR Montagne”, “Scala Mercalli”) e Radiotelevisione svizzera italiana. Insegna Sostenibilità ambientale all’Università di Torino. Tra i suoi libri: “Viaggi nel tempo che fa” (Ed. Einaudi), “Prepariamoci (Ed. Chiarelettere), “Uffa che caldo!” (Ed. Mondadori), “Non c’è più tempo” (Ed. Einaudi), “Il clima che cambia” (Ed. Bur) e “Salire in montagna” (Ed. Einaudi).

Franco Perco. E’ nato a Trieste ed è laureato in legge e scienze naturali. È stato per 14 anni direttore dell’Osservatorio Faunistico di Pordenone e per quasi sei anni del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Ha pubblicato sei libri su alcune specie di Ungulati, nonché sulla fruizione della Natura e sulla tecnica e scienza della caccia, sempre in Italia. Ha lavorato soprattutto nel campo della comunicazione faunistica, della progettazione e gestione di aree protette e venatorie e della gestione di specie di mammiferi particolarmente impattanti nei confronti della società (italiana).

Annibale Salsa. Ha insegnato Antropologia filosofica e Antropologia culturale all’Università di Genova. E’ stato Presidente generale del Club Alpino Italiano (CAI) e Presidente del Gruppo di lavoro “Popolazione e cultura” della Convenzione delle Alpi. Oggi è presidente del Comitato scientifico della tms-step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio di Trento e componente del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO. Ha condotto studi e ricerche su tematiche relative alla genesi ed alla trasformazione delle identità delle popolazioni delle Alpi. Ha vinto il “Cardo d’oro” Premio ITAS 2008 con il saggio “Il tramonto delle identità tradizionali. Spaesamento e disagio esistenziale nelle Alpi” (Ed. Priuli & Verlucca). Tra le altre sue pubblicazioni “Alpi e libertà” (Ed. Temi) e “I paesaggi delle Alpi” (Ed. Donzelli), segnalato al Premio Mario Rigoni Stern 2020.

Coordinatrice: Annalisa Scapin